1. Mousse al cioccolato - 1


    Data: 07/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... mormorai, leccando con infantile golosità uno sbavo rimasto sul dorso del cucchiaio, prima di deporlo nella coppetta.
    
    Fu un gesto istintivo, giuro, senza alcuna intenzionalità, ma lui arrossì decisamente, mentre mi sorrideva con aria soddisfatta.
    
    Dio, quant’era bello!... No, non era bello soltanto: era affascinante, seducente… terribilmente sensuale! Presi il caffè, firmai il conto e uscii a fare due passi, per schiarirmi un po’ le idee alla fresca aria autunnale.
    
    Mi piaceva quel posto, ci venivo in vacanza da anni e sempre fuori stagione, quando passata la ressa estiva dei turisti, l’aria sembra diventare più pulita, il cielo più limpido, i fiori nei giardini più profumati. Se la vacanza serve a riposare il corpo e a ritemprare lo spirito, o viceversa, credo che sia proprio questo il momento migliore.
    
    Ero arrivato un paio di giorni prima, nel mio solito albergo, che a quanto pare aveva apportato notevoli modifiche al personale, tutto giovane e con qualche piacevole eccezione all’imperante predominio femminile nel settore. Solo piacevole? Beh, nel caso specifico, direi decisamente qualcosa in più.
    
    La prima volta che avevo visto quel cameriere avvicinarsi al mio tavolo, il giorno prima, col suo sorriso cordiale e il blocchetto delle ordinazioni, non riuscivo a credere ai miei occhi. Non sapevo dove guardare: se al suo volto così affascinante, o alle sue gambe guizzanti, o al suo inguine pieno… Giuro che non so cosa ordinai e cosa mangiai, tanto la mia mente era ...
    ... confusa…
    
    Cazzo, se mi piaceva! Ogni volta che mi veniva vicino, respiravo profondamente e mi sembrava di percepire il suo odore, caldo e sensuale, mi sembrava di essere come avvolto da un’aura magnetica che sprigionava dal suo corpo, dal suo stesso essere.
    
    Continuai la mia passeggiata, arrivai sulla riva del lago, vidi una panchina libera e mi sedetti, appoggiandomi con la schiena alla spalliera e beandomi, ad occhi chiusi, del grato tepore del sole ottobrino.
    
    Non vedevo l’ora che arrivasse la sera per rivederlo a cena e riprovare le calde sensazioni che la sua vicinanza mi procurava. Mi sentii un formicolio sotto la pelle, a quel pensiero, e il cazzo muovermisi nelle mutande.
    
    Aprii gli occhi e mi guardai attorno: non c’era nessuno nelle vicinanze, così mi abbandonai alle fantasie lascive che mi frullavano nella mente, e lasciai che l’uccello mi si dispiegasse nel pieno del suo turgore, ancor più eccitato dalla consapevolezza del luogo pubblico in cui mi trovavo….
    
    Se qualcuno dice che non sono un porco, beh, si sbaglia di grosso! Mi abbandonai sulla spalliera della panchina e chiusi gli occhi e mi lasciai avvolgere da un grato tepore sonnolento, mentre con gli occhi della mente tornavo a ripensare le curve piene di quelle voluttuose chiappotte, la cucitura che si infossava profondamente nello spacco, esaltandone la provocante rotondità…
    
    Fu lo scalpiccio nella ghiaia del vialetto a riscuotermi e il chiacchierio di gente che si avvicinava. Istintivamente, mi ...