1. Regalo di natale di un trasportatore di carbone - 2


    Data: 07/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... incandescente. Il suo enorme corpo si irrigidì nell’agonia dell’orgasmo e io mi preparai alla grande esplosione, avendo già ingoiato l’abbondante produzione di sciropposo succo maschile, che questo toro possente era in grado di produrre.
    
    Era davvero uno spettacolo da vedere: le vene sul collo gli sporgevano in fuori, il volto era contratto nello spasimo dell’estasi e il sudore colava da lui a torrenti. Quando allungai le mani dietro il suo culo e lo spinsi ancora più forte contro di me, lui emise un profondo gemito: Durran era mio, il mio buco aveva ingoiato ogni centimetro del suo cazzo enorme, bollente e lurido, e ora la sua crema incandescente era me che stava riempiendo.
    
    Quando alla fine ebbe terminato e lo tirò via, un limaccioso liquido maleodorante mi colò fuori dal culo. Cercai di trattenerlo, ma Durran lesse la disperazione sulla mia faccia.
    
    “Meglio che vai al cesso, - mormorò – è qui dietro casa.”
    
    Allora saltai in piedi e uscii a gambe rigide, verso la piccola capanna sul retro. Ero tutto nudo, mentre arrancavo in mezzo alla neve, e quasi mi congelai prima di ritornare dentro la casa. Lui se ne stava seduto sul pavimento, con la schiena appoggiata al letto, fissando la stufa panciuta e fumando una sigaretta.
    
    “Sei stato grande. - grugnì, vedendomi – Vieni, siediti vicino a me.”
    
    Mi sedetti sul pavimento accanto a lui.
    
    “Allora, ragazzo, sei ancora congelato?”, disse, tirandomi fra le sue braccia poderose e scaldandomi all’istante.
    
    “Sai ...
    ... cosa mi piace di più del sesso fra noi maschi? – chiese poi e io scossi la testa – Mi piace poter avere lo stesso che hai avuto tu, scoprire quello che i ragazzi si possono fare l’uno con l’altro.”
    
    Ero eccitatissimo per quello che le sue parole potevano significare: dopo tutto, mi aveva già fatto un pompino! Ma niente mi aveva preparato a quanto successe dopo. Non appena Durran, quel grandioso, magnifico maschio animale si staccò da me e si posizionò alla pecorina, aspettando che mi facessi sotto, io mi sentii venire le vertigine per la libidine.
    
    Lo montai in un lampo! Il suo buco del culo era una voragine di fuoco, era come infilare il cazzo in una friggitrice, il calore era quasi insopportabile! Feci scivolare la canna dentro di lui con bramosia e lo chiavai nel mio stile migliore, famelicamente. Non riuscivo a credere alla mia fortuna! Durran, l’uomo più muscoloso, più maschio, più porco e figo che conoscessi!
    
    Rimasi con la pancia incollata alla sua schiena, prendendomi cura di questo elettrizzante e magnifico stallone. Lui se ne stava rannicchiato come una statua di granito, eccetto per i gemiti che emetteva di quando in quando, e io lo fottei come un verro, rimbalzando avanti e indietro e grugnendo con sbuffi animaleschi.
    
    Dopo solo un paio di minuti che gli pigiavo nel culo il cazzo pulsante e martellante, venni in maniera così violenta da scaraventargli nelle budella tutto quello che avevo nei coglioni, tutto quello che avevo nel mio intero, fottuto corpo ...