1. Il mio Adamo nero


    Data: 08/04/2019, Categorie: Etero Autore: miriana

    ... potrebbe apparire strana, io sentivo emergere in me quel non so che di strano che ti fa apprezzare appieno il tuo partner. Qualunque cosa faccia o dica diventa oro colato, ti emoziona, ti rende felice, anche se fosse solo un’amenità. Lui, Kamdy, in quel momento, per me era diventato un dio, il Principe Azzurro, il futuro, e, più prosaicamente, l’amante per eccellenza, il maschio indispensabile per il mio avvenire, e tutte quelle altre cose che una donna elabora col proprio cervello quando crede sia giunto l’amore vero. “ Una chiara infatuazione …?” Possibile, ma che in quel preciso istante mi stava sconvolgendo l’esistenza, in meglio, ovviamente. “ Good? ” mi sussurrò ad un orecchio continuando imperterrito a sollevare il bacino per poi ricadere su di me, sempre con la medesima delicatezza. “ Si …! ” mormorai, confermando l’assenso con il capo. “ Dai tesoro, non essere cosi tenero … Premi con più forza. Fammi soffrire un poco! Non molto, ma almeno quel briciolo che mi aiuterebbe a godere ancora un’altra volta …! ” lo supplicai, consapevole che tanto non avrebbe compreso le mie parole. Lui si fermò un attimo, come se stesse ragionando su ciò che gli avevo detto, poi, liberò la mia vagina dal suo membro e, dopo avermi sollevato il bacino come se fosse stato un fuscello, all’altezza della sua bocca, iniziò a leccarmi le grandi labbra, il clitoride, per poi spingere la sua lingua nel mio interno, alleviando appena la sensazione di vuoto che mi aveva avvinta non appena si era ...
    ... sollevato da me. La pratica che mi stava applicando, mi aveva sconvolta, ma non tanto da impedirmi di appropriarmi del suo palo che pendeva solitario, profumato dal suo sperma ed anche dal mio umore, miscelati alla perfezione. In sintesi, eravamo avvinti nel classico sessantanove, anche se di classico, la posa, non aveva nulla poiché io avevo le ginocchia sulle sue spalle e la bocca all’altezza dei suoi testicoli, duri come i sassi, che io accarezzavo con entrambe le mani dopo avere ingoiato una buona parte della sua verga, questa volta intenzionata ad ingerirne una tale porzione fino a farmi raggiungere le tonsille. Non mi era ancora successo di vedere un uomo godere tre volte nel giro di poco tempo. Due si, e la seconda volta, dopo almeno qualche ora. Kamdy invece raggiunse il terzo orgasmo appena dopo un tempo limitatissimo, di qualche minuto o poco più, riversandomi in gola tutto il suo interminabile flusso seminale, di cui, non ne persi nemmeno una goccia, anche se per farlo, rischiai di soffocare. In questi pii attimi di piacere intenso, che io ho sempre adorato, che mi esaltano come femmina da letto, mi viene da pensare a un’amica la quale mi confidò di non trovare piacere a fare questa pratica orale al suo ragazzo, e anzi, provava addirittura disgusto, quando lui gliela chiedeva. “ Senza farmi vedere, poi, sputo via lo sperma …! ” aveva continuato, con una smorfia nauseata. Celiando le avevo risposto di mandarlo da me quando lui pretendeva che le facesse un tale atto ...
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