1. Storie gay: culetto vergine incontra bel pisellone.


    Data: 09/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales

    ... Gustoso, hai un gran buon sapore” prima di alzarsi per iniziare a baciarlo, come per passargli parte della sua crema. Aprì subito le labbra e cercò di assecondare quella lingua invadente provando anche a scoprire quel gusto nuovo ma, a parte un leggero pizzicorino sulla lingua, non riuscì a definirlo. Come l’uomo si strinse a lui abbracciandolo forte sentì il suo cazzo ancora dure premere contro di lui e un altro salsicciotto che gli si appoggiava sul fondo pancia.
    
    Durante quel lungo bacio che lo lasciò senza fiato, obbligandolo a respirare con il naso, gli balenò l’interrogativo di cosa avrebbe fatto dopo l’uomo:
    
    Un “dai, mettiti sul letto” interruppe bruscamente il bacio e i suoi pensieri e si trovò sdraiato con il pene davanti alla bocca. L’uomo che si era steso sul letto non aggiunse altro ma era palese cosa voleva. Afferrò il membro alla base e lo sollevò per cominciare a leccarlo in punta: la cappella era completamente avvolta nelle pieghe e dopo alcuni colpi di lingua non restò che aprire le labbra e farlo entrare.
    
    pensò mentre la lingua lo sfiorò e le labbra si chiusero attorno. Lo lasciò scorrere affondando la testa e, come aveva visto fare poco prima, lo prese tutto.
    
    continuò a pensare .
    
    Tirò indietro la testa piano lasciandolo uscire per metà e quindi la riabbassò. Scorreva bene e quei movimenti si susseguirono.
    
    Infatti quel servizietto lo stava facendo diventare grande e Simone ben presto si ritrovò in bocca proprio un bel cazzo.
    
    continuò a ...
    ... pensare mentre muoveva la testa: . Effettivamente quel rapido movimento gli stava dando fastidio e iniziò ad andare più piano: .
    
    Provò a spingerlo nuovamente a fondo ma come la punta toccò l’inizio della gola ebbe un improvviso conato e si ritrasse di colpo facendolo uscire.
    
    “Troppo dentro?”
    
    Con le lacrime agli occhi per lo sforzo fece di si con la testa pulendosi le labbra dalla saliva e guardando quel cazzone che aveva davanti: pensò della cappella che ormai libera svettava con tutta la sua imponenza. Era ben più grossa del resto e, rossa e brillante per la saliva, sembrava ancora più imponente.
    
    “Va bene, va bene, dai girati che mi è venuta proprio voglia. Un po’ di crema?”
    
    “Si, mi fa male senza.” poi ebbe un’idea e proseguì, come per “pararsi il culo”: “ce l’ho stretto stretto, mi da sempre fastidio quando entra.”
    
    “Hai fatto bene a dirmelo, così metto più crema ed entro piano.”
    
    Non era questo che sperava di sentirsi rispondere ma ormai era li e questa cosa l’aveva sognata infinite volte ed ora non poteva tirarsi indietro:
    
    Il lubrificante freddo spalmato tra i glutei e dentro il buchino lo fecero smettere di immaginare cosa sarebbe successo: si disse tra se e se come l’indice si intrufolò dentro. Trattenne altri due quando si spinse fino in fondo per ungerlo bene.
    
    “Piano, piano. Mi da fastidio.” disse a bassa voce facendosi coraggio.
    
    “Se sei così stretto ci vuole più lubrificante.” Ne prese ancora e rifece l’operazione.
    
    Effettivamente con più ...
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