1. Storie gay: culetto vergine incontra bel pisellone.


    Data: 09/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales

    ... sopra.
    
    pensò restando, teso, ad aspettare la penetrazione:
    
    Era teso come la corda di un arco che sta per scoccare la freccia ma in questo caso il dardo era quel cazzone che stava per sprofondare dentro di lui. Come lo sentì premere contro provò ad agevolarlo allargando leggermente le cosce e cercando di spingere per lasciarsi aprire, restando in ansiosa attesa e sperando che non gli facesse male. Gennaro dopo essersi appoggiato stava esercitando sempre più pressione accorgendosi che quel culetto opponeva una bella resistenza ma voleva fare piano proprio perché era stretto. Purtroppo come la punta slargò lo sfintere, forse per un movimento più brusco, esagerò la spinta e tutta la cappella fu dentro in un sol colpo con un sordo rumore come di uno schiocco. Si fermò immediatamente, sentendosi subito serrare forte il cazzo. Simone restò letteralmente senza fiato per lo sfondamento che gli provocò una fitta dolorosissima, come se avesse ricevuto una scarica elettrica. Gridò dentro di se ma non emise alcun suono trattenendosi ma, istintivamente, sobbalzò stendendosi ancora di più verso il materasso e successivamente, come di riflesso, si inarcò verso l’alto. Lo fece con una tale forza e velocità che come si sollevò quel grosso cazzo gli finì dentro per buona metà procurandogli altro dolore.
    
    “Ah! A...” gridò cercando di soffocare l’urlo e, con incredibile lucidità, aggiunse: “siiii, così! Mhh! Ah!” tentando di far sembrare lo strillo di dolore in una specie di ululato di ...
    ... piacere e, pur continuando a fargli male ripeté ancora più e più volte il suo indefinito “ah! Ah” Ahi! Ahi!” anche se dentro di se sapeva quanto male gli facesse. Però era li, in quella situazione che aveva sempre sognato e proprio adesso che stava provando quello che aveva aspettato così a lungo non voleva proprio che finisse anche perché era sicuro che prima o poi sarebbe cessata quella sofferenza e sicuramente sarebbe esploso il piacere di cui aveva letto tanto.
    
    Nel frattempo Gennaro, sentendolo gemere con tanta forza, fraintese anche quel movimento brusco che aveva fatto: “ma allora facevi finta. Lo stringevi apposta il culo. Ma sei proprio una bella vacca” e certo di questo non solo finì di entrare del tutto nel suo culo ma cominciò anche a scoparselo senza tanti riguardi.
    
    pensò il ragazzo continuando a lanciare delle urla “ah! Ahi! Si! Ah...” che per Gennaro erano dei chiari segni di piacere.
    
    Contrariamente a quanto pensò, il male non smise, forse si affievolì un poco, ma durò per tutto il tempo che quel grosso affare gli rovistò dentro.
    
    Simone strinse i denti e, pur continuando a strillare, aspettò che l’altro finisse di prendersi tutto il piacere che cercava perché voleva assolutamente ritornarsene a casa… svezzato, costasse quel che costasse.
    
    Dopo un’interminabile serie di colpi si fermò e gli si appoggiò completamente sopra, schiacciandolo con il suo peso. Era stanco anche se soddisfatto e felice di aver raggiunto il traguardo e di avergli versato ...
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