1. Gasp o normodotato?


    Data: 11/04/2019, Categorie: Etero Autore: piccololord

    ... iniziato sborrare. Il primo fiotto sui jeans di lei ed il resto a seguire dove capitava. Le sue mani ne erano piene.
    
    “Cazzo mi hai sporcato, vado a cambiarmi ma ti prego, non dire niente a nessuno”
    
    “neanche tu....ma davvero è così grande?”
    
    La sua risata mi raggelò “ grande?? io direi enorme fratellino mio. Fatti vedere. Una cosa del genere non me la farei certo entrare dentro. Mi spaccherebbe in due come un cocomero maturo”.
    
    Cosa c'è di più brutto del tarlo del dubbio? Il tempo passava e i dubbi sul mio pene non si chiarivano. Ogni tanto in compagnia cercavo di saperne di più ma certo non potevo dire ad un amico “tiralo fuori che lo confronto con il mio” anche la timidezza di cui soffrivo mi bloccava in maniera totale. Un'adolescenza tranquilla in fondo, poche amicizie, qualche battuta di mia sorella che ogni tanto, scherzando, allungava le mani e finalmente la prima ragazza. Tralascio i battiti accelerati del cuore, le frenesie nel vederla, i vuoti di stomaco e i mal di pancia quando non riuscivo ad incontrarla – cose che abbiamo provato tutti almeno una volta nella vita – e arriviamo al primo appuntamento inteso come quello vero. Quello in cui si è da soli e non con tutta la compagnia. Quello in cui si quaglia qualcosa. Finalmente appartati le nostre mani iniziano la scoperta dei nostri corpi. Il suo seno morbido da accarezzare, i capezzoli da stringere tra le dita, i suoi respiri e sospiri. Le sue gambe appena coperte da una mini-mini gonna ed uno slip che non ...
    ... opponeva nessuna resistenza alle mie mani bramose di toccare il nido del piacere. Le nostre lingue che combattevano furiosamente una battaglia di piacere e le sue mani....morbide, lievi sul mio petto a torturare i capezzoli che lentamente scendono sulla pancia e poi si infilano nei pantaloni, dentro lo slip alla ricerca dell'uccello per il suo nido. Il cazzo duro e pronto a spiccare il suo primo volo. Il tocco delicato delle sue dita sulla cappella e poi.....” ooohmioddio...” Tutto si ferma come un fotogramma. Il tempo sospeso per un'eternità – almeno mi pareva- e poi lo sguardo di lei. Non saprei più come definirlo: stupore, curiosità, timore..... in silenzio mi apre i pantaloni e li fa scivolare giù con gli slip. Mi osserva a bocca aperta “...ma con una cosa del genere io che ci faccio?” mi dice ridendo. Per me fu come ricevere una coltellata. L'obelisco diventò una pelle di daino bagnata. “Scusa – mi disse – ma non... io non credo....non sei il primo ragazzo ma così non saprei...” Improvvisamente si voltò e corse via lasciandomi così, come un cretino mezzo nudo.
    
    Come diceva una canzone: Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
    
    Nel giro di poco tempo ero diventato una specie di fenomeno da baraccone. La stronza aveva raccontato tutto alle amiche che in preda alla curiosità volevano vedere, toccare, provare. Alcune me lo chiedevano in modo allusivo altre invece in modo così diretto ...