1. Storie di mostri - Il collezionista


    Data: 11/04/2019, Categorie: pulp, Autore: Alba6990

    Amedeo si aggiustò la cravatta al grande specchio della sua camera. Quella cravatta era un regalo di suo padre, passato a miglior vita circa tre anni prima. E Amedeo la portava con grande orgoglio. Nella sua vita, aveva ricevuto pochi reali gesti di affetto da parte del padre, ma sicuramente aveva ricevuto grandi lezioni. D’altronde, la loro era una famiglia di grandi imprenditori e il buon nome andava rispettato con la massima cura. Amedeo era cresciuto nella bambagia, per così dire. Non aveva mai ricevuto un no come risposta e qualora trovasse qualcuno incapace di dire subito di sì, lui sapeva come giostrarsi per rigirare la situazione a suo vantaggio. Era dotato di un grande carisma, sin da piccolo. Una qualità indubbiamente ereditata dal padre. Come il suo fascino. Ma d’altronde, quale uomo ricco e potente è privo di fascino? Pure un vecchio bavoso impotente desta fascino se ha il portafoglio gonfio. Uomini e donne ti fanno la corte in continuazione se hai quella cosa che tutti bramano. Ed è qualcosa di decisamente più soddisfacente del sesso o di un orgasmo. Il Potere. Quando il mondo ti guarda dal basso. Quando ti amano e ti temono allo stesso tempo. Quando ti assumono come modello perfetto. Quando risuona l’esclamazione: “Quanto vorrei essere come lui o lei.” Quella sensazione, diventa una sorta di scarica di adrenalina, di puro piacere che ti scorre nelle vene. E quando hai i soldi e la capacità per poterli controllare, allora hai il Potere. Non c’è niente che non ...
    ... si possa comprare, era solito dire suo padre. E Amedeo si era portato quell’insegnamento come un santino. “Signore?” Battista aveva bussato alla porta della camera. Era molto affezionato a quel maggiordomo. Lo aveva praticamente cresciuto e aveva l’aria del tipico maggiordomo inglese che si può vedere in qualsiasi film o serie tv. Fin da piccolo, aveva trovato davvero curioso il suo nome: si chiamava esattamente come il maggiordomo che lavora per Paperone nei suoi fumetti. Amedeo era sempre stato un grande fan di Paperino e della sua famiglia e aveva riso per settimane al suono di quel nome. Anche il modo in cui era stato assunto era molto simile a quello del Battista “originale”: aveva preparato un pasto succulento per suo padre, quando lavorava come cuoco, con i pochissimi ingredienti presenti nella dispensa. “Entra pure, Battista. Potresti darmi un parere sul mio aspetto.” disse Amedeo con un sorriso rivolto alla porta. Battista “reale” entrò nella stanza: “Sta molto bene, signore.” “Oh, andiamo, Battista! Mi conosci da vent’anni e ancora mi dai del lei!” esclamò lui con una risata. Va bene avere il Potere, ma aveva comunque un cuore. “Lo faccio in segno di rispetto, signore.” rispose lui con sorriso. Aveva un sorriso capace di scaldare chiunque. Ad Amedeo ricordava molto il nonno che non aveva mai avuto il piacere di conoscere. Era morto quando ancora era troppo piccolo anche solo per ricordare. Un ictus. Battista aveva preso le sue parti. “E va bene. So che non posso ...
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