1. Storie di mostri - Il collezionista


    Data: 11/04/2019, Categorie: pulp, Autore: Alba6990

    ... stava gustando. Amedeo e Caterina si voltarono per capire cosa stesse succedendo e lo spettacolo li sconvolse. La rabbia ribollì nelle vene di Amedeo come lava incandescente, notando dove si poggiava lo sguardo di suo cugino: sua sorella. Come osava?! Dopo tutti gli aiuti che gli aveva dato, le possibilità che gli aveva concesso e i soldi che gli aveva fornito, quel mentecatto lo ripagava facendosi una sega sulla sorella! “Ma sei impazzito?!” “Cate...andiamo in bagno!” da come biascicava, Luigi doveva essere anche ubriaco marcio. Ci mancava solo l’alcolismo tra i suoi handicap! Amedeo non chiamò nemmeno la sicurezza. Ci pensò lui a prenderlo per il colletto della camicia, trascinarlo fuori e gonfiarlo di botte. “Mia sorella?! Tu sei malato di mente! Lurido stronzo!” esclamò mollandogli un pugno sullo zigomo destro. “Dopo tutto quello che ho fatto! Il bene che ti ho voluto, tu ti fai una sega sulla mia sorellina?!” Amedeo era una furia, nonostante il povero Luigi fosse strapazzato a terra e incapace di capire da dove arrivassero i colpi, lui lo stava riempiendo di calci. “Amedeo! Andiamo, basta! Così lo ammazzi!” a parlare era stato Carl, un amico di Amedeo proveniente dall’Inghilterra. Finalmente, lasciò stare il moribondo, sistemandosi il vestito e la cravatta scelta con tanta cura da Battista. Carl era sempre stato una sorta di mediatore delle lotte tra familiari. Secondo lui la famiglia era la cosa più importante e alcun litigio poteva sfasciarla. Insegnamento che Amedeo, ...
    ... ricordò, aveva ricevuto anche da suo padre. Il pensiero del padre che osservava dall’alto, lo calmò: “Mi dispiace per questo putiferio, Carl, ma quando si tratta di mia sorella...” “...tu vedi rosso, lo so.” rispose con un marcato accento londinese. “Ma si tratta comunque di tuo cugino. E poi, questa festa è troppo bella per essere rovinata dalla sua dipendenza.” sentenziò spalancando il braccio, con cui teneva in mano un bicchiere di bourbon, verso la magione. “Inoltre, vorrei ricordarti che tra pochi minuti sarà il momento di partecipare all’asta.” disse sfilando un orologio da taschino e controllando l’ora. Amedeo sembrò quasi sollevarsi. L’asta. Il momento preferito delle sue feste. “Certamente, amico mio. Comincia a raggiungere i nostri amici al piano inferiore, io vado a vedere come sta Caterina, a rassicurare gli ospiti e poi arrivo.” Caterina stava fumando una sigaretta sulla balconata che dava sul parco. Le era sempre piaciuto andare lì, era come un luogo di pace per i suoi pensieri. Le piaceva anche perché la vista le offriva uno spettacolo naturale degno di nota: la luna piena alta nel cielo, gli alberi che parevano raggiungere quell’alba di perla allungandosi con i rami. La luce bianca e pura che illuminava il paesaggio e il lago, rendendolo una distesa luccicante di diamanti. Il bubolare di un gufo lontano. Quel paesaggio le ricordava tanto la sua poesia preferita: “L’assiuolo” di Pascoli. Caterina la trovava una poesia magnifica. La musicalità nelle sue strofe, ...
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