1. La sera delle perversioni (prima parte)


    Data: 12/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pato3

    Io e i miei amici siamo cresciuti insieme: a scuola e fuori; e con i maschi anche nello sport. Vivere in simbiosi ci ha portato a non avere tabù, potevamo raccontarci tutto. Così, una sera in cui eravamo particolarmente rilassati e ubriachi, concentrati a contemplare l'infinito, i pensieri e le parole scorrevano fluidi e veloci come sogni. Finché qualcosa risvegliò l'attenzione e la curiosità di tutti. Erano le dieci di sera quando tutto ebbe inizio.
    
    - "Ragazzi, dovremmo sederci attorno a un fuoco... senza coppie, senza legami, liberi! e ognuno di noi dovrebbe poter realizzare la sua fantasia più inconfessabile, la perversione di cui si vergognerebbe di più; ma quel falò è una zona sicura, senza critiche. E tutti siamo lì per soddisfarci a vicenda. Cazzo, sarebbe figo... io ad esempio mi potrei fare una sega mentre tutti invocate il mio nome come fossi una celebrità". Questo fu lo storico discorso (o quanto mi ricordo) pronunciato sul divano di casa mia dal mio (fattissimo) amico Gigi, che mezzo incosciente, fondava la sera delle perversioni.
    
    Quello che facemmo quella sera andò oltre ogni limite, grazie anche alla mancanza di lucidità, ma non ce ne pentimmo mai e anzi, accogliendo appieno le istanze di Gigi, facemmo di quella serata un'istituzione ricorrente. Una o due volte l'anno. Quella sera da me c'erano: Carolina, io e lei eravamo stati insieme per tutto il liceo ma ci eravamo lasciati anche se spesso facevamo sesso; Valentina e Chiara, fidanzate con due cari ...
    ... amici, ma da sole quella sera; Sara e Stefano, fidanzati da oltre sei anni all'epoca; Gigi e Ettore, perennemente in cerca dell'anima gemella; Gianluca, fidanzato, ma solo quella sera.
    
    Chi di noi aveva capito quello strano discorso di Gigi, aveva subito applaudito entusiasta. I più, però, non lo sentirono, ma quando io e Gigi iniziammo a disporre un'atmosfera da falò, con una lampada in mezzo alla stanza e le altre luci spente, anche i più incoscienti si disposero attorno, nel tentativo assolutamente fallito di formare un cerchio.
    
    - "Come funziona?" chiesi a Gigi, ideatore ma grezzo organizzatore.
    
    - "Non lo so, ognuno prende la parola e dice cosa vorrebbe fare"
    
    - "E se scrivessimo due righe, anche anonime, così se agli altri fa schifo, quello che ha scritto il biglietto può fare finta di niente.
    
    Se invece l'idea piace si fa avanti"
    
    - "Devi sempre rompere il cazzo! Nasce con spontaneità il falò, perché lo devi formalizzare sempre? tu e la tua giurisprudenza di merda!"
    
    - "Fidati su carta tutti e tutte saranno più sinceri, nello spirito del falò".
    
    Presi 9 fogli e un barattolo di penne e matite. Li distribuii. Ero convinto che tutti i maschi avrebbero scritto più o meno lo stesso desiderio, e temevo fosse uguale al mio, ma lo scrissi lo stesso: "Vorrei scopare tutte insieme le ragazze qui presenti, tutte nude una a fianco all'altra". Scritto il desiderio lo depositai vicino alla lampada.
    
    - "Bene, adesso?" chiese Gianluca, dopo che tutti ebbero fatto.
    
    - ...
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