1. Il campeggio e la rossa


    Data: 13/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: AgataC

    ... Comunque’’ continuò ridacchiando “se non ti disturba eccessivamente, potresti aiutarmi a mettere i picchetti? Li ho appena chiesti ad un signore” disse mostrandomi i picchetti dalla tasca del costume.
    
    Tornammo finalmente alla tenda, ma signori, ciò che si presentò ai nostri occhi una volta aperta la zip della tenda, era ancora più incredibile della storia dello yacht.
    
    La rossa (la mia ninfa rossa), stava segando Lorenzo ed Enrico. Stranamente, ciò che mi premette di fare più in quella situazione assurda, fu di girarmi per guardare la faccia di Nicola, che non a caso era rimasto a bocca aperta. Poi, improvvisamente, il mio cazzo ricominciò a pulsare. E lei lo sentì. Lo fiutò, e come una cagna in calore –fino a quel momento non aveva interrotto il lavoro iniziato ad Enrico e Lorenzo – e si precipitò gattonando all’altezza del mio cazzo. Ma stavolta non indugiò, con uno strattone mi tirò giù il costume fino alle cosce, la lingua si addentrò prima tra le palle e con un gesto rapido inghiottì fino alla base il mio mostro pulsante. Lorenzo ed Enrico continuavano a segarsi da soli e presto cominciò anche Nicola. Poi, alla stessa velocità con cui inghiottì il mio fallo, si spostò su quello di Nicola, che dimensioni era leggermente più corto del mio. Ma a lei sembrò non importare, era affamata di cazzo quella porca; la fissavo mentre con la lingua disegnava cerchietti sulla cappella di Nicola e nel mentre continuava a segarmi. Inaspettatamente Nicola la afferrò per la chioma ...
    ... rossa e le affondò violentemente la bocca fino alla base del cazzo e dopo una spinta ne segui un’altra, e poi un’altra e un’altra ancora, e mentre udivo il rumore dei testicoli che le sbattevano sul mento, pensai a quanto potesse soffocare con quell’arnese ficcato in gola. Così l’afferrai per le spalle e la tirai indietro.
    
    “ Così la soffochi, idiota!”
    
    Lei non proferì parola, ma capii che mi sbagliavo, quando cercai di raggiungere la sua caverna e la trovai ben lubrificata dei suoi umori.
    
    “Dunque ti piace scopare forte?”
    
    Il ragazzo verginello e timidino si era appena convertito in un pervertito voglioso di figa. Avrei voluto sbatterglielo subito dentro, con potenza, ma non potevo digerire l’idea di non farla venire nuovamente. Quindi cominciai ad usare la mia lingua al meglio, la quale prima esplorò il suo buchino più scuro e poi la sua conchiglia bagnata. Poi, quasi avidamente, cercai il suo bottoncino magico, e non appena la mia lingua cominciò a premerlo con decisione, i suoi gemiti si trasformarono in grida di piacere. Mentre le sue cosce mi attanagliavano con voga il viso, Enrico si accovacciò sul viso e bruscamente iniziò a pompare sull’orifizio orale della ninfa.
    
    L’eccitamento era ormai direttamente proporzionale alla disinibizione, tant’è che Lorenzo e Nicola presero a sbatterle sulla pancia i loro arnesi. E la ninfa godeva, tra un rantolio e l’altro soffocato dal cazzo di Enrico. Poi finalmente esplose in un gigantesco orgasmo che le inarcò quella schiena ...