Promiscuità - parte 4
Data: 15/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: HegelStrikesBack
... che con l’ascensore del palazzo d’epoca.
Dentro casa c’è un’invasione di luce totale, in fondo l’ho scelta per questo.
Ci spogliamo lentamente, dalla porta di casa al letto Ikea e al disordine di camera mia c’è un filo d’Arianna di indumenti vari ed eventuali ma sempre inutili.
Quel pomeriggio facciamo l’amore ovunque. Sul letto, in bagno, sul tavolo da pranzo, sul divano e appoggiati alla scultura luminosa che raffigura i Beatles di quel noto visual artist pavese che mi hanno regalato i miei per la laurea (e da cui la sposto velocemente per paura che si rompa).
Giorgia va via nel tardo pomeriggio: stasera ha il pop-up restaurant pieno e in cucina c’è tanto bisogno di lei.
Appagato e spaccone mi accendo un’altra sigaretta a letto. Sorrido sornione ricatalogandomi la performance fornicatoria a base di stimolazione del clitoride manuale e leccate voluttuose da parte mia e un pompino stratosferico da parte sua, come antipasto tanto per cominciare, salvo poi penetrarla frontalmente e posteriormente con foga e un certo savoir-faire. Conclude il menù delizioso di uno dei corpi più femminili che abbia visto in vita mia una degustazione di dodici schizzi bollenti sul viso che fanno felice lei e accasciare privo di sensi me.
Comincio a non avere più l’età per certe cose forse.
Fatto sta, che ormai è sera e il mio telefono conta qualcosa come 5 telefonate di Nicolò.
Già, Nicolò.
Accendo la doccia, aspetto che sia tiepida e mi accoccolo in un angolino con le ...
... gambe piegate e il Pino Silvestre in mano.
Ma davvero Pigi ti basta un colpo di Giorgia per accantonare così Nico, quel ragazzo che fino a ieri ti ha fatto provare una sensazione che non conoscevi e di cui in fondo al tuo cuore non puoi più fare a meno?
Pigi, non mentire a te stesso: da quanto non stavi così? Da quanto non avevi il batticuore nel vedere una persona? Tanto, troppo.
E oggi, quel batticuore che avevi nello scendere le scale dell’hotel quando sapevi che fuori dalla porta scorrevole c’era la persona che desideravi più al mondo che ci fosse, l’hai provato quando stavi aspettando Giorgia?
Giorgia è quello che vuoi o quello che ti fa comodo volere?
In fondo è presto per scegliere e per ora mi conviene rimanere col piede in due scarpe. E forse saranno anche di più, chi lo sa.
Esco dalla doccia e abbraccio stretto l’accappatoio di spugna bianca comprato da Frette coi saldi. È morbidissimo e mi da quel senso di conforto di cui avevo un disperato bisogno.
E fidatevi di un cretino, per trovare conforto in un accappatoio di spugna, per quanto raffinato, bisogna essere davvero messi male.
Chiamo Nicolò, sento di cos’ha bisogno.
“Hey, ma dov’eri finito… è tutto il giorno che ti chiamo, mi hai anche chiuso una telefonata in faccia!”
“Scusa ho avuto da fare.”
“Lavoro?”
Decido di vendicarmi per quella foto che mi ha fatto girare l’umore stamattina.
“No, no… mi sono visto con una ragazza”
Gelo. Silenzio.
“Pronto? Nico? Ci sei ancora?”
“Sì… ...