1. Promiscuità - parte 4


    Data: 15/04/2019, Categorie: Etero Autore: HegelStrikesBack

    ... no vabbè comunque avevo solo voglia di sentirti un attimo, così niente di che. Vabbè allora adesso vado. Ciao Pì”
    
    “Ciao Nico ci sentiamo per Martedì”
    
    Colpito, ingelosito e affondato.
    
    La giornata è ancora lunga però, e io di meriggiare pallido e assorto (sempre per citare il mio amato Montale), non ne ho nessuna volta.
Stavolta il rompicazzo lo faccio io, basta ho deciso.
Mi copro, anche decentemente per gli standard casalinghi miei, prendo una bottiglia di Valdobbiadene dal frigo e comincio a scampanellare dal Tommi.
    
    “Vicino, qual buon vento?”
    
    “Hai compagnia?”
    
    “No, solo come Bobby Solo.”
    
    “Prosecchino e due chiacchiere?”
    
    “Tu sì che sai sempre cosa voglio”
    
    Lo so cosa starete pensando tutti, di tutte le persone che ci sono sul globo orbiterracqueo vai a parlarne con quel linguacciuto di Tommi? Sì lo so, però sa essere anche un bravo amico, almeno credo.
    
    “Quindi aspetta fammi capire… tu hai fatto un’orgia con Nicolò dei [Censura]? Guarda non ci credo neanche se lo vedo”
    
    Sorrido beffardo e gli mostro il selfie che ci eravamo incoscientemente fatti dopo l’orgia, con i visi delle ragazze deturpati dal nostro caldo seme e i sorrisi compiaciuti di noi uomini virili.
    
    “Oh, merda.”
    
    “E non è finita qui…”
    
    E gli racconto dell’albergo a Roma. Tutto tutto, nei dettagli.
    
    Tommi appare perplesso, mai schifato sebbene il mio racconto sia molto minuzioso, ma perplesso.
    
    “Beh, wow! Direi che hai un pisello più impegnato di quello del mio editore, ed è ...
    ... tutto un dire… Ma… ma tu, come stai?”
    
    “Eh, bella domanda. Sto. Diciamo che sto. Sto fermo e lascio che le cose accadano. Ho paura, questo è certo. Ho paura di Giorgia, che mi faccia comodo rivivere i gioiosi anni del liceo e dell’adolescenza spensierata perchè sotto sotto ho una paura fottuta di invecchiare e peggio ancora di invecchiare da solo. Giorgia rappresenta la certezza, la solidità, la famiglia e tutte quelle cazzate con cui ci riempiono la testa negli spot delle merendine per la prima colazione.”
    
    “E di Nicolò? Perchè hai paura?”
    
    “Perchè ho paura che sia quello che voglio veramente in questo momento. Ma è scomodo, necessita di spiegazioni: fino al giorno prima sei etero bello e convinto, il giorno dopo esci con un uomo. E agli amici, ai miei, alla signora Guido del piano di sotto io, che cazzo gli racconto?”
    
    “Che sei felice?”
    
    “E se lui poi quella là non la molla? Mettiamo anche che io mi ci butto a capofitto no? E se rimango il giocattolino milanese con cui si è tolto le voglie di culo?”
    
    “Almeno ci hai provato e non vivi di rimpianto.”
    
    “Sei sempre così banalmente saggio?”
    
    “Quando devo fare il giornalista superficiale sì.”
    
    Ci guardiamo negli occhi e ci abbracciamo. Se l’istinto mi ha portato in questo appartamento un motivo ci sarà no?
    
    “Fregatene, Pierluigi. Lasciati andare. Per dire ho fatto la più grande stronzata della terra c’è sempre tempo.”
    
    Mentre i milanesi, là fuori rincorrono i propri obiettivi, siano essi una babysitter che ...