1. I 40 anni di mio cugino (parte 2)


    Data: 16/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed, Fonte: Annunci69

    La mattina dopo fummo svegliati dal suono della sveglia. Aprii gli occhi e vidi che mio cugino dormiva ancora, nudo e con il caazo moscio che gli ricadeva su una coscia. Mi alzai e entrato in cucina trovai Simone e Andrea intenti a fare colazione.
    
    “Ecco qua il nostro frocetto” disse Simone dandomi una sberla sul sedere mentre entravo.
    
    “Dai smettila non chiamarlo così” lo rimproverò Andrea.
    
    “Perchè ti offendi se ti chiamo frocietto” disse Simone rivolgendosi verso di me.
    
    “Bhe si” risposi io “te lo dico io quando mi puoi chiamare così” gli strizzai l’occhio e comincia a sorseggiare il caffè. Simone scoppiò a ridere e cominciò a prepararsi una canna. Tornai in camera e trovai Daniele sveglio, intento a infilarsi i boxer. Quando mi vide mi fisso per un pò fino a quando non disse: “Ma si può sapere che cazzo è successo stanotte?”. Era inutile mentire, anche perche sicuramente Simone gli avrebbe raccontato tutto, così mi sedetti sul letto e gli raccontai tutto. Più raccontavo e più Daniele sembrava scioccato.
    
    “Abbiamo fatto un casino” disse quando ebbi finito di raccontargli tutto. Non la stava prendendo molto bene.
    
    “Senti Dani” dissi io “eravamo tutti fatti e ubriachi. E poi io sono stato al gioco. Se non mi fosse piaciuto non lo avrei fatto”.
    
    Non sembrava molto convinto. “Quello che succede ad Amsterdam rimane ad Amsterdam. Tornati a casa non ne parliamo più e finisce la storia. Godiamoci il resto della vacanza”. Ci preparammo ed uscimmo di casa. La giornata ...
    ... passò tranquilla, sempre all’insegna del fumo. Simone fu sballato per tutto il giorno, anche quando decidemmo di visitare il Museo della storia nautica dell’Olanda. A metà della nostra visita, dove Simone rimase particolarmente zitto e pensieroso, ci fermammo per fare una pausa. Io andai in bagno, senza accorgermi che Simone era dietro di me. Il bagno era quasi deserto, ma anche se con pochissime persone optai per i gabinetti chiusi. Finito di fare le mie cose aprii la porta, e mi ritrovai davanti Simone, con il cazzo moscio in amno. Mi spinse dentro e chiuse la porta.
    
    “Dai famme una pompa al volo” disse obbligandomi in ginocchio.
    
    “Ma sei scemo? E se ci beccano?” dissi io.
    
    “Se famo piano non ce becca nessuno” dicendo così mi ficco il cazzo in bocca. Aveva un retrogusto di urina, ma dopo alcune succhiate il sapore andò via. Avevo sempre sentito dire che le persone da fatte o ubriache hanno difficoltà nelle erezioni, ma questo non era il caso di Simone. Il cazzo divenne subito duro, occupando sempre più spazione nella mia bocca. Sentivamo la gente entrare e uscire dal bagno, e preoccupato che qualcuno potesse beccarci aumentai il ritmo del pompino. “Piano che me fai veni...pianoo” ma Simone non resistette molto e sborrò nella mia bocca.
    
    “Bravo frocetto...te lo posso di adesso?” disse mentre gli ripulivo il cazzo.
    
    “Certo che si” risposi io. Lui mi fece un sorriso, mi diede un buffetto su una guancia e uscì. Finito il giro nel museo ci chiudemmo in un coffè shop. ...
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