1. Barbara: un desiderio carnale


    Data: 17/04/2019, Categorie: Etero Autore: alybas

    ... soddisfarmi, anzi sembrava sorridere e compiacersi di vedermi così. Arrivammo a Trastevere nel solito locale dove eravamo andati più volte anche con Laura. Lei doveva essere cliente abitudinaria, tutti la conoscevano e sedemmo in un tavolo appartato per due. Rimasi tutta la serata magnetizzato da quel corpo e non facevo altro che avere in mente che mi faceva sangue e che la volevo�. L�avevo avuta più volte ma non mi bastava e lei lesse il mio desiderio nei miei occhi e più lo leggeva più si muoveva in modo suadente e arrapante. Fu una cena fantastica innaffiata da vino rosso e quando le sembrò il momento mi fece segno con il viso che ci stava. Le intrufolai il piedino tra le cosce e fu magnificamente eccitante, rimanemmo così degli attimi che mi parsero fantastici ma dovevo sfogarmi. Lei intanto si era alzata era conciliante, ancheggiando arrivò alle scalette per scendere nel bagno si fermò, si rivolse a me e fu come dirmi: dai che fai? Non vieni?....sorrise complice e si infilò nel sotterraneo. Io aspettai qualche secondo e poi mi tuffai al suo inseguimento. Lei era nel bagno per andicappati. Chiudemmo la porta a chiave e lei si denudò alla meglio della parte di sopra. Preparandosi a masturbarmi e sbocchinarmi. Io volevo di più ma lei si impose prese tutto in mano e mi sollecitò ad essere svelto a godere di quegli attimi non potevamo bivaccare in quel bagno. Fu molto diretta e rapida facendomi arrivare con un orgasmo durissimo e intenso quasi come che io fossi paralizzato. ...
    ... Non potei fare nulla che lei non volle mi mise alle strette e quando arrivò il mio liquido ad inondarla in bocca nello specchio vidi il suo sorriso beffardo e lei mi disse che se fuori controllo arrivavo svelto anche io. Provai a impormi ma lei ripulitasi era già rivestita e pronta a risalire su. Le dissi che cosìnon andava e lei con un sorriso mi fece capire ce era solo un piccolo omaggio a me e che non avrebbe voluto vedermi arrapato come ero per tutta la sera quindi mi aveva fatto il bocchino. Aveva aperto la porta ma io le dissi che non bastava ma lei noncurante chiuse la porta e andò via. Andai su tutte le furie ero arrabbiato con lei in maniera folle. Mi rivestii e salii anche io su. Quando arrivai al tavolo lei era seduta e discuteva con un cameriere. La mia voglia di lei era aumentata a dismisura e non sapevo come trattenere voglia e rabbia che si comprimevano dentro me in una miscela esplosiva. Non dissi una parola mentre notavo che Barbara era sempre più gioviale, sorrideva e questo, se possibile mi faceva innervosire di più. La cena per me divenne un supplizio avevo un bastone in mezzo alle gambe e non sapevo acquietarmi. Non avevo pace, lei prese il dolce e il caffè e aveva ancora una sorta di aria perfida che le si leggeva in volto. Finalmente pagammo e quando uscimmo dal locale lei seria mi disse che mi ero immusonito e che non ne comprendeva la ragione. Io le dissi che aspettavo di arrivare a casa per raccontargliele tutte quelle ragioni con un evidente doppio ...
«12...5678»