Vittima di seduzione
Data: 15/10/2017,
Categorie:
Lesbo
Autore: pinkoepallina, Fonte: Annunci69
Si avvicinava il momento dell’esordio al Dante Alighieri, il più prestigioso liceo classico della città: ansie e preoccupazioni si rincorrevano in sintonia ai passi veloci di Alessandra verso la meta.
Un vero colpo di fortuna, per lei, riuscire ad ottenere una cattedra a soli dieci minuti da casa, essendo un’insegnante (lettere e filosofia) ancora non di ruolo.
Voleva mantenerselo a lungo quel posto, per questo doveva apparire irreprensibile e professionale. “La prima impressione è determinante” chiosava spesso alle amiche.
In base a questa considerazione, quella mattina scelse un abbigliamento che doveva nascondere, per quanto possibile, le forme particolarmente aggraziate che la natura le aveva regalato e che esattamente dieci anni prima le consentirono la partecipazione a Miss Italia, con un dignitosissimo sesto posto alla finale di Salsomaggiore.
I capelli raccolti all’indietro, un trucco appena accennato, un tailleur nero con camicetta bianca, gonna sotto al ginocchio e décolleté con tacco non esagerato le conferivano quell’aria austera consona ad un’insegnante, per come lei la intendeva.
La professoressa Maria Assunta De Salvinis, preside dell’istituto, la accolse con un sorriso amichevole ma nel contempo la scrutò a fondo, facendola sentire nuda in tutti i sensi.
Dopo le presentazioni ed un colloquio breve ma cordiale, il responso fu questo: “Bene, signorina Martelli, vorrei affidarle il corso C, il più problematico, voglio testare subito le sue ...
... potenzialità. Se la sente?”
“Certamente, preside”.
“Perfetto, può cominciare subito, ma voglio relazioni giornaliere, qui, in presidenza”.
“D’accordo, sarà mia premura. Non mancherò”.
Alla giovane precaria bastarono poche settimane per integrarsi perfettamente nella nuova realtà.
Secondo l'accordo stipulato continuava gli aggiornamenti, avendo così modo di apprezzare a tutto tondo la diretta superiore, alla quale attribuiva forte personalità ed altrettanto carisma, soprattutto in rapporto alla sua età che non raggiungeva, seppur di poco, gli ‘anta’, o perlomeno così le aveva detto.
“Beh” considerava “oltre ad essere una donna molto affascinante, mostra grande competenza specifica. D’altra parte, se così non fosse, non potrebbe svolgere quel ruolo”.
Arrivò la primavera e con essa la voglia di aprirsi: al nuovo clima, all’estate prossima, ai vestiti leggeri, alle confidenze, anche fra semplici colleghe di lavoro.
Una mattina di metà maggio, infatti, durante il consueto briefing in presidenza, con un tono confidenziale che mai aveva usato sino a quel momento, Maria Assunta si rivolse ad Alessandra, quasi spiazzandola: “Approfitto della sua ora di ‘buco’ e del fatto che siamo sole, vorrei chiederle una cosa personale, permette?”
“Certamente preside, mi dica”.
“Ormai sono mesi che ci conosciamo e vorrei tenerla qui a vita, ma dal momento che corro il rischio di perderla presto, vorrei togliermi una curiosità: lei non passa davvero inosservata e, a quanto ...