Vittima di seduzione
Data: 15/10/2017,
Categorie:
Lesbo
Autore: pinkoepallina, Fonte: Annunci69
... ho avuto modo di vedere, suscita parecchio interesse fra il personale della scuola tutto e credo anche verso la quasi totalità degli studenti, soprattutto i maschietti.
Io spesso la seguo con lo sguardo da quella finestra lì” seguitò, indicandone una che dava sulla strada: “Ma un fidanzato, non ce l’ha? Avvenente com’è, non ho mai visto nessuno accompagnarla o venirla a prendere, come mai?”
“Gli uomini…” replicò la giovane con aria triste: “Brutta razza, meglio lasciarli perdere…”
Non si sa bene come la professoressa De Salvinis interpretò quelle parole, forse le arrivarono “amplificate”, forse era proprio quello che voleva sentire, forse la sua natura era stanca di essere –faticosamente- repressa da mesi. Fatto sta che l’avvicinò con un’aria strana, fra il languido e lo sfrontato.
Mentre una lentamente avanzava, l’altra, sorpresa ed imbarazzata, indietreggiava… finché Alessandra avvertì la parete prossima alle spalle.
In una manciata di secondi arrivarono a pochi centimetri, sempre una di fronte all’altra, senza parlare.
Improvvisamente la preside ruppe il silenzio: “Giù la maschera, professoressina ingenua” esclamò “Mi ci gioco la casa che lei…”
“Che io cosa?” chiese la ragazza, ormai spalle al muro.
In quel momento si accorse che la sua superiore aveva degli occhi profondi, di un colore verde smeraldo molto intenso ed un taglio “da gatta” che stranamente non aveva mai notato prima, forse perché seminascosto dagli occhiali fumé.
Adesso vedeva ...
... davanti a sé solo una gran bella donna, per giunta in uno stato di evidente eccitazione.
La preside cambiò sguardo, si addolcì, e sussurrò: “Che lei... lei mi fa impazzire!” e tentò di baciarla, premendole la sua quarta naturale sul seno.
Alessandra si scostò, ma non servì a nulla perché era bloccata. Tentò di divincolarsi con più decisione, ma l’altra non aveva intenzione di mollare la presa. Il respiro le era diventato affannoso ed il suo sguardo cambiò di nuovo, diventando quasi implorante.
La giovane era visibilmente turbata, probabilmente si stava eccitando anche lei, frastornata da quell’avance così coinvolgente ed appassionata.
Ciononostante cercò di resisterle ulteriormente, ma non c’era verso, anche un flebile: “Dottoressa, la prego, mi lasci andare” non ebbe riscontro. Ormai vinta, era pronta alla resa.
Come per chiedere un minimo di “pietà” chiuse gli occhi, piegando leggermente la testa da un lato, aspettando quello che temeva… o a quel punto desiderava, chissà. Si unirono così in quel bacio dall’altra, o da entrambe forse, lungamente agognato.
Alessandra avvertì subito un buon profumo ed una lingua vellutata, deliziosa, come deliziosa fu la sensazione di quel primo contatto.
Maria Assunta, liberatasi finalmente dalle sue remore, e dai vestiti, rivelò un fisico curatissimo, dalle proporzioni perfette e dalle rotondità armoniose, molto al di sopra di quello che ci si potesse aspettare dagli abiti castigati e molto spesso retrò che indossava a ...