1. Una grande menzogna


    Data: 19/04/2019, Categorie: Incesti Autore: Alba6990

    ... cadenzato lungo l’asta. Antonio la strinse con più forza, a causa della piacevole sensazione. Ricambiò anche lui. Indice e medio scostarono il tessuto delle mutande ed entrarono dentro di lei, lentamente. “Ahhh sì...” gemette lei una volta penetrata. Aumentò leggermente il ritmo della mano, osservando la cappella di suo padre coperta e scoperta dalla pelle. Andarono avanti così per qualche minuto, continuando a baciarsi, incrociando le loro lingue. Antonio era completamente nel pallone. I pensieri osceni che stava facendo sulla figlia non avevano fine. Si scoprì chiamarla nei modi più volgari possibili e a volerla scopare con tutte le sue energie. La fece sedere sulla poltrona, sfilando le dita da lei. Sabrina sembrava come in trance, non aspettava che il suo tocco. Le tolse le mutandine, facendola rimanere a gambe oscenamente aperte. Il suo sesso era in bella vista, davanti agli occhi del regista, il quale si godeva la scena con una mano piazzata sul cavallo dei pantaloni. Gli piaceva guardare. Un profumo inebriante di donna riempì l’aria e in particolare modo le narici di Antonio. Non poteva resistere. Si avventò sulla figa della figlia, con l’intento di mangiargliela. A Sabrina scappò un gridolino misto a sorpresa e misto a goduria. Il contatto con la lingua calda e bagnata era fantastico! Suo padre alternava la lingua piatta alla punta, in un gioco di leccate che mandava Sabrina in estasi. Quanto le piaceva farsela leccare! Guardò il produttore con uno sguardo carico di ...
    ... lussuria, palpandosi una tetta, come a provocarlo. Ma lui era sembrava quasi impassibile. Studiava la scena con meticolosità e giudizio. Sembrava sinceramente interessato alla performance, non al piacere fisico. Ma si poteva notare un’indiscutibile eccitazione nel luccichio dei suoi occhi. Gli stava piacendo guardare. Erano lampanti le sue intenzioni: avrebbe potuto farsi benissimo una sega o partecipare alla scena, diventando soggetto della sua stessa arte. Ma si conteneva. Il regista rimaneva regista. E forse era questo l’aspetto più eccitante di tutto. Sabrina incitava il padre a leccarla ancora, di più, che stava godendo. E infatti godette. Eccome se godette. Schizzò tutta la sua goduria sul muso, sulla lingua, nella bocca del padre e anche sulla poltrona. “Avanti, fammelo succhiare.” disse lei fuori controllo. Antonio, anche lui ormai voglioso di venire, non poté fare altro che accontentarla, mentre con un il pollice le schiacciava e premeva il bottoncino per farla godere di nuovo. La ragazza accolse nella sua bocca quel turgido palo di carne, golosa. E come poteva resiste Antonio? Quella menzogna, quella recita, dove sua figlia non era sua figlia e allo stesso tempo lo era. Era intrappolato ormai da innumerevoli minuti in quel vortice di piacere, di eccitazione e senso di proibito che creavano un mix peggiore di una droga. Lo sguardo del regista, la bocca di Sabrina, i suoi umori cosparsi fin dentro le narici, erano semplicemente troppo. Venne sul suo seno. Copiosamente. ...
«12...6789»