1. L’occasione fa l'uomo ladro. e la donna ? (prima parte)


    Data: 21/08/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless, Fonte: Annunci69

    ... indispensabile.
    
    A malincuore decisi di tornare in città e di andare in ufficio per sistemare le cose. Avrei sicuramente trascorso tutta la notte per le modifiche e per la stampa definitiva di tutto il materiale occorrente.
    
    Eravamo quasi arrivati al villino e prima che imboccassi lo svincolo per tornare indietro dissi a Yoko che l’avrei potuta accompagnare lo stesso al villino.
    
    Avrebbe dovuto trascorrere la notte da sola in ogni caso, in città oppure al villino, tanto valeva dormire al villino per trovarsi già l’indomani pronta per il mare. Non appena finito l’avrei potuta raggiungere e magari dopo un po’ di giusto riposo godermi la restante parte del week end.
    
    Acconsentì. La lasciai lì al villino, le raccomandai di fare attenzione, di chiudersi dentro, vista l’assoluta solitudine del posto, e me ne andai promettendole di fare ritorno il prima possibile.
    
    Lei invece si raccomandò affinché cenassi. Tornai in città e mi diressi verso una pizzeria da asporto. Ordinai una pizza ed una birra, ma dovetti aspettare un bel po’ prima di essere servito, del resto era venerdì sera.
    
    Con molto ritardo rispetto a quanto preventivato giunsi in ufficio con una pizza ed una birra. Dovetti anche perdere ulteriore tempo per accendere il server, il mio computer, la stampante e la fotocopiatrice che il mio collega purtroppo mi aveva fatto trovare spenti. Pazienza!
    
    Con molta calma attesi e nel mentre cominciai a sistemare il salone delle riunioni. Preparai le diverse ...
    ... postazioni per ognuno dei firmatari del protocollo e sistemai le varie cartellette di lavoro.
    
    Mi misi finalmente al lavoro. Sapevo ben prima di iniziare che avrei avuto bisogno di almeno sei o sette ore di lavoro. Erano già le dieci e tutta la notte sarebbe trascorsa così.
    
    Cercai di andare spedito, quanto più spedito possibile, ma la stanchezza mi rese tutto più difficile. Le sei, sette ore alla fine divennero circa dieci. Ero stanco, molto. Aspettai l’arrivo alle otto e trenta del mio collega, gli spiegai tutto il lavoro svolto, glielo consegnai e gli affidai il compito di coadiuvare i firmatari del protocollo d’intesa. Me ne andai. Un veloce caffè al bar e mi misi in auto in viaggio per raggiungere Yoko.
    
    Già, Yoko. Ma cosa aveva fatto Yoko nel frattempo?
    
    Yoko, da sola in quel luogo buio e solitario, aveva tranquillamente preparato la sua cena. L’aveva consumata con calma davanti alla televisione. Poi si era trasferita sul divanetto per continuare a vedere la televisione. Aveva seguito senza molto interesse un paio di film e poi, stanca per la settimana di lavoro, era andata a letto.
    
    C’era ancora caldo, come detto. Indossò uno dei suoi soliti minuscoli babydoll, si mise sotto una leggera coperta di cotone e si addormentò.
    
    Prese sonno praticamente subito. Un sonno piuttosto profondo, tranquillo.
    
    D’un tratto le sembrò di sentire, ancora confusa e frastornata dal sonno, alcuni piccoli rumori. Non gli diede molta importanza. Dopo un po’ avvertì qualcuno nella ...