Galeotto..... fu il telefono 2
Data: 23/04/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: sicilturiddu
... nella carta bagnata quasi inesistente. La fissai negli occhi e poi spostai lo sguardo all’indirizzo delle sue mani, come per chiederle, come mai in casa sua con due bambini piccoli, quell’oggetto stava in uno dei due cassetti del bagno; e se stava nel cassetto di MIRKO o ne cassetto suo. Lei annui e capii, che aveva compreso bene il linguaggio del mio sguardo. Mi disse: “Turi come faccio adesso a usare l’acqua nel bagno se c’è il rubinetto d’arresto chiuso?” Le risposi: “ non preoccuparti, andrò a comprarlo immediatamente e lo sostituirò, non è un’opera d’arte da compiere ma una normale manutenzione.” “Quindi?” ribattè LEI, di rimando io:, “aspettami qui e asciuga l’acqua che è rimasta a pavimento, prima che si assorbe nei mobili, nelle porte ed in tutti gli arredi in legno che poggiano a terra”. Uscii in veranda, saltai il muro divisorio, rientrai a casa, calzai un paio di ciabatte e andai in bici a comprare un flessibile da 25. Ritornai a casa, presi la cassetta degli attrezzi, bussai a casa di ILARIA, non ottenni risposta. Rientrai a casa, mi avviai con la cassetta degli attrezzi ed il flessibile in veranda, scavalcai il muro, entrai dalla porta che avevo lasciata aperta quando uscii. Chiamai ILARIA, per annunciarmi, ma non ottenni alcuna risposta. L’acqua stava ancora a pavimento, non era stata asciugata; con atteggiamento vigile andai in bagno nessuno, in cucina nessuno, aprii una delle due porte che erano chiuse. La visione che si presentò ai miei occhi fu felicemente ...
... ed emotivamente celestiale: ILARIA stava coricata a letto con le gambe divaricate, il copricostume alzato fino alla vita, un perizomino rosso che aveva sicuramente indossato prima di mettersi a letto, spostato e il dildò infilato in culo con accanto una confezione di olio per massaggi. Con la mano destra dettava i tempi ed i ritmi del dildò in culo, mentre con la sinistra si trastullava la figa penetrandosi con due dita. Il mio cazzo divenne duro e reclamava i suoi diritti penetrativi. Rimasi sull’uscio a godermi quella celestiale visione di masturbazione femminile, che non avevo mai visto in vita mia a quei livelli di alta sensualità, trasgressione e disinibita voglia sessuale che stava praticando ILARIA. Non gemeva, non emanava mugolii, respirava con un briciolo di affanno, constatata la sua rincorsa a raggiungere il piacere della solitaria masturbazione. Rimasi immobile a godermi il risultato che da lì a poco ILARIA raggiunse, quando aumento il suo respiro, iniziò a mugolare, ad emettere suoni incomprensibili, che testimoniavano, quanto di lucido, di bello, di passione, di gioia di trasgressivo ILARIA stava vivendo in quei minuti che io rimasi lì. Io cominciai a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloncini, desideravo avanzare di qualche metro per metterglielo in bocca, godere e sborrare sopra il suo viso, non potevo resistere. Infilai la mano dentro i pantaloncini, raggiunsi MIO FRATELLO GEMELLO, che stava in silenzio ma molto agitato, iniziai a menarlo sempre con più impeto; ...