1. Villaggio di houer capitolo 10


    Data: 24/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    Arrivai alle nove, puntuale. Era strano iniziare a lavorare di domenica in una bella giornata primaverile. Lola, la moglie di Patrick mi offrì la colazione e mi trattò come un principino.
    
    Quando mi venne ad aprire la porta notai il suo stupore nel vedermi, e il tremore delle labbra mentre pronunciavano :
    
    “Sei tu Mark?”
    
    mi rivelò che la mia declamata bellezza aveva ancora una volta fatto colpo.
    
    Ella era poco più che trentenne, molto più giovane di Patrick che aveva passata la quarantina e, nonostante avesse partorito quattro bambini, manteneva intatta una bellezza ancora adolescenziale. Se avesse potuto mi avrebbe mangiato con gli occhi, ma la mia era una bellezza che metteva soggezione ed ella, come era già capitato ad altri, non riusciva a tenere per troppo tempo lo sguardo su di me, forse per non far trasparire il turbamento del suo cuore o perdere il controllo della sua libidine. Lola era una bella donna e la sua bellezza era arricchita da una dolcezza materna che mi ammaliò e mi emozionò. Oh, come avrei desiderato lei come madre che vedevo assistere i figli con tanto amore e attenzione e senza lesinare attenzioni e tenerezze, coccole e baci. Oh, come avrei desiderato essere Jonatha, il figlio quattordicenne che le assomigliava tanto quando gli si avvicinava e lo abbracciava portandosi la sua testa sul seno prosperoso di quel tanto che basta. Mi sarei volentieri allattato ai suoi seni, io che di coccole materne non ne avevo mai ricevute. Se avessi un giorno ...
    ... deciso di innamorami di una donna o, semplicemente, di far l’amore con una donna, avrei desiderato lei. Ella mi strappava emozioni infinite ed eccitazione, un insieme pericoloso di bisogno di soddisfare il vuoto affettivo lasciato da mia madre e la voglia di provare la mia virilità su una donna. Se avessi desiderato di avere un figlio, avrei desiderato di farlo con lei, sarebbe venuto bello come lei, bello come Jonatha.
    
    Il bel figliolo di Lola e Patrick elargiva i sorrisi smaglianti di un figlio alla madre quando questa con la sua dolcezza soddisfa tutti i suoi bisogni affettivi, e allargava con generosità la sua felicità ai presenti, ai suoi fratelli e a me. Chissà cosa sapesse del sesso e dell’amore, se avesse provato le gioie della carne, se avesse qualcuno che lo ammaestrava all’arte del sesso.
    
    Egli, probabilmente, era lontano da quelle cose da grandi, trattenuto allo stato infantile dal sicuro e copioso amore materno, ma dalla sua pelle sgorgava già la luce della libidine, un richiamo ossessivo per chi di quel tipo di luce ne è succube.
    
    Li guardavo estasiato e desideroso di portarmi a letto entrambi, farmi possedere dal ragazzino mentre possedevo sua madre, ognuno innamorato dell’altro.
    
    L’immagine di Josh si abbatteva, però, come una scure sui miei desideri immorali instaurandomi ansia e vergogna per i miei pensieri che sfuggivano incredibilmente e con naturalezza al mio controllo. Ogni giorno di più la mia mente si lasciava catturare dall’immaginazione e dal ...
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