1. Villaggio di houer capitolo 10


    Data: 24/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    ... naturalmente eseguii alla sua presenza, perché forte era in me la smania di turbarlo, di metterlo alla prova, senza lasciarsi sfuggire neanche una leggera incrinatura delle sopracciglia, uno sguardo furtivo, interessato, ammiccante.
    
    “Bene, Mark, sdraiati sul letto, per favore.”
    
    Misi in moto tutte le mie armi seduttrici, lo sguardo ingenuo e peccaminoso, l’incedere armonioso e conturbante, la voce maschia e sospirosa e poi approfittai della sua richiesta di provare diverse posizioni sul letto per assumere pose irresistibili, perfino volgari, senza che denotassi un suo cedimento, una sua caduta di stile.
    
    “Rimani così, Mark, sdraiato di fianco con le spalle rivolte verso di me, così mi piace. Con la testa girata verso di me come se stessi guardando qualcuno.”
    
    “Chi?” gli chiesi.
    
    Patrick mi guardò fisso, forse anche perplesso per l’insolita domanda e poi rispose:
    
    “L’uomo con cui hai appena fatto sesso, immagino. Voglio che lo guardi soddisfatto della sua prestazione, come se tu volessi ricominciare e lo stai implorando con gli occhi.”
    
    “Così?” gli chiesi immaginando che dietro di me ci fosse Josh dopo una delle tante nostre scopate.
    
    “Si, sei perfetto, non ti muovere per quindici minuti, poi ti farò riposare, ok?”
    
    Anche fare il modello è faticoso. Rimanere fermi per soli quindici minuti, in una posa per giunta innaturale, ti congela e ti addormenta le membra tanto che dopo pochi minuti il bisogno di cambiar posizione diventa irresistibile. Dovetti fare ...
    ... fede sulla mia forza di volontà, sulla mia nascente professionalità per resistere all’istinto di rilassarmi, di abbandonare la testa sul cuscino. Quindici minuti che nella vita passano in fretta, sembrano infiniti quando imponi l’incantesimo al tuo corpo, ma non alla tua mente.
    
    Patrick mi aveva fatto predisporre di spalle. La sua fu una scelta da eterosessuale. Egli guardava le forme voluttuose dei miei fianchi e delle mie terga, il solco incantevole tra le mie natiche che lasciava intuire un buchetto da scoprire e varcare; egli riconosceva in quelle forme la stessa forza seduttrice che se fossero appartenute ad una donna. Non poteva immaginare che Eliot, probabilmente avrebbe meglio gradito che dipingesse la forza dirompente del mio organo sessuale nella sua massima espressione. Non sarei stato certamente io a consigliarlo bene. Che dipingesse pure il mio sedere, che lo mirasse e lo rimirasse, che appurasse quanto il sederino di un ragazzo possa essere dolce, tenero, delizioso, liscio, setoso, gustoso, profumato quanto quello di una donna, meglio di quello di una donna; che si rendesse conto che un ragazzo sa accogliere dentro di se meglio di una donna il cazzo di un uomo nella sua massima virilità, sa gestirlo, sa cosa esso desidera, sa quando allargare le chiappette e quando stringerle; che un ragazzo sa cosa vuol sentirsi dire un uomo in quei momenti e non gli lesina parole di amore e complimenti a iosa; che un ragazzo ti offre la sua più profonda intimità senza lamento ...
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