09. luca – a caccia di cazzo
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vogliagay
... fosse un domani da entrambi i miei coinquilini. Scopavo con loro ma immaginavo di farlo col brasiliano. Ormai avevo un solo obiettivo.
Il weekend successivo, con mia grande delusione, il bono non si fece vedere. Il sabato notte, poco prima di uscire dal lavoro, chiesi allegramente a Cristian: "Allora? Il tuo stallone non s'è visto questo fine settimana….". Con un'espressione da cane bastonato, Cristian mi rispose: "Eh no… Tra l'altro lunedì ho a casa mia mia madre, quindi non posso andare da João. Porca di quella vacca! Ho talmente tanta voglia!". Poi sul suo viso si aprì un sorriso a 32 denti. "Senti un po', abbiamo praticamente finito. Inventati una scusa e lasciami solo con Omar!".
"Che puttanella che sei!", lo insultai ridendo. "Va bene! Divertiti!". E lo salutai.
Così come salutai Omar. Gli dissi che non stavo bene e che avrebbe finito di sistemare Cristian, sarebbe stata questione di una decina di minuti. Mi pagò e mi disse che era stanchissimo e che non vedeva l'ora di buttarsi a letto. "Non credo accadrà prestissimo", ribattei, facendogli l'occhiolino e indicando con la testa Cristian, che era sul fondo della sala. Lo guardò anche lui, sorrise e si toccò il pacco. Sfacciatamente mi avvicinai e presi a palparglielo anch'io, con fare voluttuoso. "Settimana prossima tocca a me…" sussurrai.
Uscii e mentre mi giravo vidi che Omar si stava già incamminando verso Cristian.
Arrivò il lunedì sera, alle 21 mi trovavo davanti a una porta. Suonai il campanello ...
... che riportava il nome "João…". Aspettai una ventina di secondi e la porta si aprì. Davanti ai miei occhi il bonazzo color cioccolatino, in canottiera e pantaloncini corti. Aveva un'espressione incerta. "Ciao… Noi due ci conosciamo, ti ho già visto. Ma non mi ricordo dove…". Io ero molto in imbarazzo. "Beh ecco… sono uno dei camerieri del pub "XXX". È lì che ci siamo visti…"
"Ah certo! Vero, ora ti ricordo…", disse, guardandomi però con un'espressione sorpresa, chiedendomi con lo sguardo cosa volessi da lui, cosa ci facessi a casa sua.
Mi feci coraggio. "Ecco, Cristian mi ha detto tutto di voi due. Mi ha detto che lo scopi ogni lunedì sera e hai un cazzo enorme…"
Vidi la sua manona avvicinarsi al mio viso, temetti che stesse per darmi uno schiaffo. Invece mi chiuse la bocca. "Ma che cazzo stai urlando? Ma sei fuori di testa? E se ti sentissero i vicini? Vieni dentro!", esclamò, e mi tirò dentro al suo appartamento strattonandomi un braccio.
Non appena chiuse la porta mi afferrò per il collo e mi chiese: "Ma che cazzo stai dicendo?".
"Me l'ha detto Cristian", risposi.
"Quello stronzo! La prossima volta gli faccio vedere io!", esclamò.
Col timore di aver combinato un danno e mettere nei casini il mio collega, mi affrettai a dire: "Ma no, Cristian non c'entra nulla. Sono io che l'ultima volta che sei venuto al pub ho notato i vostri sguardi e, pensando ci fosse sotto qualcosa, l'ho obbligato a raccontarmi tutto".
"E cosa ti avrebbe raccontato Cristian?", ...