09. luca – a caccia di cazzo
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vogliagay
... provocandomi conati di vomito. "Sei venuto fino a casa mia per provare il mio cazzone? Sei proprio una troia! Ora ti faccio vedere io! Vedrai come ti mando a casa!!!", minacciò.
Io non ero assolutamente in grado di rispondere, di controbattere. Avevo quel tubo di carne piantato nel mio cavo orale e facevo fatica a respirare. Un terzo era rimasto fuori, era praticamente impossibile che potessi prenderlo tutto senza strozzarmi. Cominciò a muovere il bacino scopandomi la bocca e io avevo appoggiato le mani sulle sue cosce in modo da cominciare a porre resistenza quando andava troppo a fondo. Mugolavo e buttavo fuori saliva e di tanto in tanto lo spingevo via per poter riprendere fiato. Aveva decisamente un ruolo dominante, cominciavo a temere che mi avrebbe letteralmente distrutto. Dopo qualche minuto mi staccò e mi fece mettere sdraiato sul divano, con la testa penzoloni fuori dal bordo, il busto appoggiato allo schienale e il culo e le gambe all'aria. Capii che ci avrebbe dato dentro di tutto, per cui mi preparai psicologicamente a essere soffocato. Aprii la bocca e immediatamente venni trafitto dal suo cazzone. A sorpresa però non si comportò come avevo immaginato. Non mi scopò la bocca. Con molta calma, rimaneva fermo e avanzava molto lentamente, quasi impercettibilmente. Nel frattempo si dedicava al mio culo. Sputò sulla mia rosellina e la leccò con dedizione. Poi cominciò a infilare le dita. Si rese conto che il mio buco era bello allenato, quindi ne infilò subito due. ...
... Intanto continuava a farsi strada nella mia bocca. Io ero molto rilassato e riuscivo a respirare col naso. Arrivò però il momento in cui non riuscivo più a prenderne. Ma lui non demorse. Spingeva e spingeva, finché a fatica il mostro conquistò lentamente la mia gola. Incredibile ma vero, credo che ne rimasero fuori solo 4-5 cm. Io mi lamentavo e buttavo fuori saliva. Chiusi gli occhi, perché in quella posizione rischiavo che mi entrasse. La saliva percorreva tutto il viso, mi imbrattava i capelli e cadeva sul pavimento. Qualche volta avevo visto dei video su internet, è la pratica del "gagging". Aveva ormai violentato entrambi i miei buchi, visto che anche nel mio culo aveva infilato quattro dita e le rigirava tranquillamente.
Nel momento in cui si ritenne soddisfatto del lavoro preparatorio, mi fece mettere a pecorina e si allontanò. Ritornò dopo pochi secondi con in mano la bustina di un preservativo e, fortunatamente, una confezione di lubrificante. Si infilò il primo e si spalmò il secondo. Poi appoggiò la cappellona al mio buco. "Stai calmo e rilassato. E vedrai che anche tu tornerai, ne sono certo…" e rise.
Avevo decisamente paura, ma stavo finalmente per vivere il momento che desideravo da due settimane. Fece pressione e il mio sfintere, a fatica, si aprì, permettendo al glande di entrare. "Ahhhhhhhh", sospirai, più per la sorpresa che per l'effettivo dolore. Mi lasciò qualche secondo per fare abituare il mio sfintere al suo calibrò, dopodiché prese a sprofondare ...