Marta a New York
Data: 16/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: IlMonello, Fonte: EroticiRacconti
... “Quelle no, mi servono ancora un poco…” e la metto a pancia in giù. Ora le bacio la schiena, la mia lingua segue il profilo della sua colonna vertebrale. Arrivo alle mani ammanettate e le succhio le dita con passione. Scendo ancora, bacio il suo sedere, così sodo e così invitante. Allargo le sue chiappe e mi dirigo con la lingua verso il suo buchino. Devo mantenere fede all’impegno preso. Stuzzico un po’ il buchino con la lingua e poi la spingo nel suo posto proibito. Quanto mi piace, la leccherei tutta per giorni e giorni. Le lecco il culetto per svariati minuti poi anche il mio pisello vuole la sua parte e mi sdraio su di lei. La penetro agevolmente. “Ti piace il mio culetto vero?” mi chiede. “Oh sì, lo adoro! Si sente che non aspetta che me” Mi muovo su e giù dentro di lei per un po’ poi cambio posizione. Mi sdraio io mentre lei si deve accovacciare su di me e, visto che è ancora ammanettata, sono io a decidere quanto mi deve sentire… così riesco a penetrarla a fondo, vedo il mio cazzo scomparire completamente nel suo culetto e la spingo su e giù velocemente. Lei ha un altro orgasmo e subito dopo vengo anche io vuotandole dentro tutto quello che posso… ed è un bel po’… resto dentro di lei e ci sdraiamo sul fianco… ansanti e sudati ma felici… “Adoro quando mi vieni dentro, sai?” “E io adoro riempirti” “Però… quando sono entrata, avevo una voglia incredibile di farmi venire in bocca… “ “E ce l’hai ancora?” Non mi risponde ma il suo sguardo è più che eloquente. Prendo le ...
... chiavi per aprire le manette e mi sdraio lasciandole campo libero. Il mio pisello è ancora bagnato della mia sborra e lei si mette tra le mie gambe a succhiarlo per farlo riprendere, E ci riesce. Con pazienza, succhiate sapienti e leccate da capogiro ritorna sempre più duro. Lo stringe in mezzo alle sue tette, lo succhia ancora, poi inizia a menarlo con la mano, sempre più veloce mentre la lingua ruota vorticosamente attorno alla cappella e infine riesce a farmi godere. Marta accoglie in bocca tutta la mia sborra e poi si sdraia su di me e mi bacia. Questa volta però non c’è più traccia di ciò che ho prodotto se non il sapore sulla sua lingua. Ci baciamo appassionatamente e ci addormentiamo lì, uno accanto all’altro. GIORNO 2 Bip-bip-bip la sveglia del telefono di Marta ci richiama alla realtà. “Meno male che l’ho messa prima di venire qui ieri sera.” “Già che fortuna” biascico io. “Dai che non posso mancare, sto lavorando in questi giorni sai?? E poi tu puoi dormire in attesa delle due ore che ti toccano stasera!” Sorrido. Ci baciamo e ci salutiamo mentre lei si riveste e corre verso la sua stanza. Durante la giornata penso a cosa inventare per la serata e le mie due ore di possesso di Marta quando lei mi scrive qualcosa che mi spinge a rivedere i miei piani: “Ho una brutta notizia e una buona” “Sentiamole” “La brutta è che domani tra i lavori di conclusione della conferenza, una gita alla statua della libertà organizzata dai colleghi e la cena ufficiale finale non avrò tempo da ...