La prima, calda estate di Mirko (III) - Il ciclo della sega
Data: 04/05/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: mirko_polenghi@virgilio.it
--- continua dalla II° parte --- Ripenso al mio amico Andrea, a quella grande complicità. Quell'anno gli insegnanti decisero che sarebbe stato meglio, per lui, fermarsi un anno in più in prima media “per consolidare il metodo e le conoscenze”. In pratica lo bocciarono e questo bastò a rovinare la nostra amicizia. Continuammo a frequentare la stessa scuola, seppur in classi diverse, ma rimase difficile frequentarsi come prima. Impegni diversi, compagni diversi, e forse il suo orgoglio ferito dalla bocciatura, lentamente ci allontanarono. Tutto aveva molto più senso, adesso. La sensazione di deja-vu ha stimolato quel ricordo sepolto, ed il mio cervello è stato rapidissimo nel ricollegare tutti gli avvenimenti, i gesti, le sensazioni, i particolari... riesumandoli dall'oblio e dandogli una bella lucidata. Continuavo a pensare alle due situazioni cercandone una connessione. Probabilmente l'idea di mia madre nuda sotto la doccia e le mie sbirciate hanno riportato a galla quei momenti, ed ho fatto ora quello che avrei voluto fare allora: tirarlo fuori in sua presenza, farsi notare dalla propria mamma nel modo in cui nessuno possa mai pensare di fare, renderla conscia che è lei che ho in mente, mentre sono in quella condizione. Ma anche stavolta lei era completamente ignara di tutto, l'ho fatto nascondendomi dietro una porta, spiandola, da vero codardo. Ma no. E' normale che sia così, mi giustifico. Chissà il casino che succederebbe se l'avessi fatto senza nascondermi e mi avesse ...
... visto. Nella migliore delle ipotesi sarei finito dallo psicologo ed avrei dovuto sopportare imbarazzanti sedute sia con lei che con il dottore all'insegna del più palese complesso di Edipo. Ma sì, dopotutto meglio che sia tutto finito così: me la sono goduta ed avevo molto materiale sinaptico per le prossime masturbazioni. O magari avrei potuto spiarla altre volte, perchè no. La porta del bagno si apre e mamma ne esce in fretta, probabilmente infreddolita dall'aria più fresca del corridoio. Raggiunge con passo veloce la sua camera e lascia accostare la porta dietro di se. Adesso potevo immaginarla in piedi, davanti al grande specchio della sua camera da letto, lasciar cadere a terra l'accappatoio e rimanere completamente nuda ad osservarsi qualche attimo. Lei si squadra di lato, si adocchia il sedere, per poi cambiare angolo e guardarsi dall'altra parte. Magari si sarebbe presa una parte della coscia tra le dita, constatando con dispiacere qualche cuscinetto che fino a qualche anno prima non esisteva, oppure sollevato leggermente entrambi i seni a simulare una minor azione della forza di gravità, ricordando che solo qualche anno fa sarebbero rimaste così sollevate anche senza reggiseno. Dolce immagine di una donna che vede con dispiacere il passare degli anni. Anche se avevo un po' maltrattato la sua immagine nelle mie fantasie, lei era sempre la mia mamma e l'amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Mi sarebbe piaciuto poterle dire che è meravigliosa così com'è, sensuale e ...