1. La prima, calda estate di Mirko (III) - Il ciclo della sega


    Data: 04/05/2019, Categorie: Masturbazione Autore: mirko_polenghi@virgilio.it

    ... automatico. Dovevo elaborare nuove fantasie, adesso l'ho vista vestita e potevo spogliarla, nella mia testa... ma qualcosa lo contrastava. Non potevo farlo di nuovo, non dopo aver pensato di essere stato un idiota nemmeno dieci minuti fa. I miei pensieri si affollavano confusi, volevo farlo e al tempo stesso non volevo. Riuscivo ad assolvermi ed a condannarmi nello stesso momento, sospeso in un limbo tra il bene ed il male. Ovviamente vinse il diavolo tentatore. Cominciai a masturbarmi ma ben presto capì che neanche stavolta mi bastava immaginare e venire, volevo di più. Mi alzai e mi diressi nella camera matrimoniale con i pantaloni e le mutante adagiate appena sopra le scarpe, il cazzo eretto che ondeggiava ad ogni passo strascicato. La camera è in perfetto ordine, come al solito. I mobili scuri sono perfettamente spolverati, non ci sono oggetti o abiti sparpagliati come sarebbe stato nella mia camera, lei è stata sempre ordinata e perfettina. Sul comodino, a fianco della piccola lampada da lettura, un libro di Saviano ed uno di Smith. Mi fermai un momento davanti allo specchio. Quello che pochi istanti prima aveva riflesso la matura bellezza di mamma adesso trasmetteva l'immagine di un deficiente con i pantaloni ai piedi ed il cazzo dritto. Che classe, ragazzi. Mi sedetti sul letto, coperto solo da un lenzuolo rosa. Il contatto con i miei glutei nudi fu fresco e piacevole. Mi distesi e ricominciai a pomparmi lentamente, immaginando lei nuda sullo stesso letto in ...
    ... atteggiamenti riproduttivi con mio padre. Ma non funzionava, tanto che mi si asciugò l'uccello. Capii che non mi bastava più immaginarla dopo quello che avevo visto. Avevo bisogno di un contatto nel mondo reale, questa fantasia non attecchiva come tutte le altre. Mi alzai dal letto ed entrai nella vita privata di mamma. Aprii il suo lato del grande armadio. All'interno erano ordinatamente disposti i suoi vestiti, li scostai rapidamente con le mani e questo fece arrivare alle mie narici lo spiacevole odore dell'anti-tarlo. Ricordavo di averla vista indossare quasi tutti quegli abiti, quelli estivi almeno, ma non mi trasmisero emozioni particolari. Dal buio della profondità della credenza si illuminò brevemente una scatola di cartone, spinta indietro sul primo ripiano. La tirai fuori e la aprii, immaginando di trovare cose compromettenti. Magari un vibratore, dopotutto mio padre era assente tutta la settimana e forse lei doveva soddisfarsi in qualche modo. Niente, solo vecchie cianfrusaglie: il vecchio telefono a disco, una corda per saltare, una serie di cartoline ingiallite, niente. Richiusi la scatola e la riposi attentamente dove era prima. Nella parte inferiore dell'armadio erano impilate una serie di scatole di scarpe. Le tirai fuori e dal peso capì che erano piene... di scarpe. In fondo niente di strano, pensai. Aprìì due o tre scatole ed infine trovai un paio di scarpe eleganti, nere laccate, con un tacco molto alto e quasi appuntito. Le rigirai nelle mani, erano piuttosto ...
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