La prima, calda estate di Mirko (III) - Il ciclo della sega
Data: 04/05/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: mirko_polenghi@virgilio.it
... quel momento mi appariva eccitante. Mi alzai di nuovo in piedi e mi specchiai. Vedevo la mia figura snella ed abbronzata con indosso solo quel paio di mutandine da donna, strettissime. Il pacco mi stava dando un enorme fastidio, costretto all'interno di quegli elastici affilati. Ebbi realmente il timore di strapparli dall'interno. Feci uscire canna e testicoli dall'apertura di una gamba e ripresi a masturbarmi. Questa volta era tutto diverso, ad ogni colpo sentivo i movimenti diventare più fluidi, il mio arnese secerneva gocce di lubrificante segno che l'idea stava stimolando anche lui. Ero vicino alla conclusione, mi allungai per prendere qualcos'altro dal suo cassetto per aumentare ancora di più l'eccitazione del momento. Misi la mano in un mucchio indistinto di nylon di vari colori, estrassi un paio di collant color carne. Li portai al viso per annusarli e finalmente sentii il suo odore, difficile da catalogare, un vago sapore di crema per il corpo misto a qualche essenza di fiori e l'odore inconfondibile del suo corpo, che ci aveva accompagnato durante gli anni della mia crescita. Dalla mia mano cadde un leggerissimo velo di nylon, per un momento credetti che il collant mi fosse scivolato dalle mani, ma lo stavo ancora stringendo. Lo raccolsi e lo stesi. Era una calza nera, lunga circa 40 centimetri, con uno strato di pizzo all'estremità. Una calza autoreggente. Giuro non avrei mai pensato che mamma indossasse roba del genere. La annusai, lo stesso odore del collant, ...
... immaginando ancora una volta la mamma indossare quello che annusavo. Era un'immagine nuova, lei in intimo nero ed autoreggenti, le sue belle gambe sode ed un paio di tacchi alti. Ripresi a masturbarmi, ero al limite. I miei colpi secchi e potenti cominciarono a far vacillare le cuciture degli slip. Mi avvicinai allo specchio guardando la mia immagine riflessa, gli slip di mamma da cui fuoriesce il mio cazzo e la mia mano in azione. Resistetti il più possibile, ma dovetti cedere quando la misura fu colma. Gli schizzi di sperma raggiunsero lo specchio cominciando lentamente a colare giù. Scemata la gittata il resto dell'eiaculazione scivolò lungo il mio pugno formando una lenta goccia che si andò a posare sul parquet. Durante la foga del momento non mi ero accorto che stavo usando la sua calza scura per masturbarmi e mi prese il panico quando vidi due grosse macchie di sperma sulla tela leggera. E adesso ? Calma, mirko, calma. La mamma non sarebbe rientrata prima di un bel po'. Mi sfilai le sue mutandine e le rimisi a posto, erano vistosamente slabbrate ma pulite. Sistemai le scatole di scarpe nello stesso preciso ordine in cui erano prima ed andai a pulirmi. Una volta sistematomi, presi la calza sporca e la sciacquai sotto l'acqua calda, strofinando la tela contro se stessa proprio in corrispondenza della macchia. Sembrava aver funzionato. Usai il phon per asciugarla e l'aria sparata dall'imboccatura fece gonfiare la calza, mi eccitai di nuovo. Rimisi a posto quel sensuale ...