1. Sviluppi imprevisti - barcellona (1)


    Data: 06/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... Pensa che io non posso ricambiarti, perché amo un’altra persona. Pensa a questo e capirai che quello che vuoi non è possibile!”.
    
    Knut mi guarda attonito. Serra le labbra e poi, di scatto, si alza quasi buttando a terra la sedia ed esce dal bar come una furia.
    
    “Knut…”, lo chiamo, con scarsa intenzione. Sospiro. Lascio i soldi dei caffè sul tavolino e torno al lavoro.
    
    Più tardi, all’uscita dall’azienda, dall’altra parte della strada lui è ancora lì.
    
    “Ti aspettavo…”.
    
    “Ho visto… Allora: hai riflettuto?”.
    
    “Sì… sì… Hai ragione: non è una cosa che si può fare così in fretta”.
    
    “No, ascolta: non è una cosa che si può fare, punto!”.
    
    “S… sì… Senti: ti do un passaggio?”.
    
    Titubante, forse intenerito dalla sua reazione al mio rifiuto, acconsento. Per tutto il tragitto in macchina non scambiamo neanche una parola. Arrivati sotto casa mi fa: “Mi offri qualcosa da bere?”.
    
    “Ehi, non credo che sia il caso che tu salga… Tra un po’ arriva Enrico. E poi, dopo quello che mi hai detto oggi… forse… non è opportuno che stiamo soli… Non credi?”.
    
    “Dai, starò buono! Promesso!”.
    
    “Uff! Ok!”, cedo. Saliamo su, dopo essersi servito un drink, si accomoda sul divano. Io vado a cambiarmi e poi in cucina a cucinare la cena. Nell’affettare le verdure mi distraggo. Passa un po’ di tempo; poi gli chiedo: “Ti fermi per cena?”, ma Knut non mi risponde. Mi asciugo le mani e faccio per andare nell’altra stanza. Appena mi volto, lui è lì, ad un centimetro da me, con un ...
    ... bicchiere pieno di whisky in una mano e la bottiglia quasi vuota nell’altra. È paonazzo.
    
    “Ma sei ubriaco?”.
    
    “N… no… ho solo… hic!... bevuto un goccetto… hic!... Sai: è buono questo whisky… hic! È molto buono!... Burp!...”, biascica. “Vuoi assaggiarlo? Dai, vieni qui! Assaggialo dalla mia bocca… hic!...”.
    
    “No… Allontanati!... Ti faccio un caffè forte, così ti riprendi. Non puoi guidare in questo stato!”.
    
    “Dove vai?”. Mi afferra per la vita. Appoggia male la bottiglia sulla penisola e quella dondola. Poi, mi cinge anche con l’altro braccio e prova a baciarmi.
    
    “No, lasciami!”, protesto. Cerco di divincolarmi, ma lui forte. Una mano si insinua nei miei pantaloni e raggiunge il solco tra le mie natiche. Un dito mi sfiora il buco del culo. Sospiro.
    
    “MMMMM!!! Lo vedi che ti piace?... hic!...”.
    
    “No! NO! Lasciamiiiiii!... NOOOO!”. Alle sue spalle arriva lesto Enrico: lo strattona per una spalla e gli tira un pugno. Knut cade sul bancone. Un rivolo di sangue gli cola dall’angolo della bocca. Se lo asciuga col dorso della mano.
    
    “Ehi, amico… hic!... Dai, facciamoci la troietta… Sai: è molto calda… Senti qua…”, e allunga verso di lui la mano che mi appena infilato tra le cosce. Enrico lo afferra per il bavero della camicia e, digrignando i denti, gli urla: “Non chiamarmi amico! Non è amico mio chi mi vuole fregare il ragazzo!”.
    
    “Io?! Fregarti il ragazzo?! Ma che dici? Te lo stavo scaldando, per farcelo insieme al tuo ritorno, come abbiamo fatto tante altre volte… ...