1. Fratello tu sarai il mio poggiapiedi


    Data: 09/05/2019, Categorie: Incesti Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    Era una giornata piovosa; lo ricordo come se fosse ieri. Avevo passato la mattina ad insegnare ai ragazzi del corso di fumetto, poi ero tornato con l’autobus. Dalla stazione dei bus sino a casa avevo corso come un pazzo, per evitare di bagnarmi. Entrai in casa, bagnando malamente il parquet. Fortunatamente mia madre non era in casa e quindi non poteva rimproverarmi. Tolsi le scarpe, cercai di asciugarmi per quel poco che potevo e lasciai la mia borsa con i disegni dei miei studenti sul tavolo da pranzo. «SARA?» gridai. Mia sorella avrebbe dovuta essere a casa. Appoggiai la giacca all’appendiabiti e salii le scale. Aprii la porta della mia camera. Ecco dov’era Sara. «Questa è la mia camera sorellona! Hai perso l’orientamento?» Se ne stava seduta sul letto, con la schiena appoggiata allo schienale. Era vestita come se fosse pronta per un appuntamento galante. Sara, la mia bellissima sorella maggiore. 25 anni; splendida. Lunghissimi capelli biondi che ai lati, grazie a degli elastici, diventavano codini. Occhi castano chiaro. La bocca sottile e delicata, come fosse disegnata da un abile illustratore. Attorno al collo una collana di piccole perle nere. Indossava un abitino lungo e scuro, con le maniche lunghe ma che le lasciava le spalle scoperte. Dall’abitino fuoriuscivano le cosce nude, ma dalle ginocchia in poi le gambe erano coperte da un paio di sottili e lunghe calze nere di cotone. Agitava i piedini incrociati come un’ossessa. «Che cosa stai… oh no…». Stava leggendo il ...
    ... mio quaderno. Da quando ero entrato nella camera non mi aveva ancora degnato di uno sguardo. «Sara, che cosa… Quello è privato! Tu… tu non puoi…» L’avevo nascosto nel cassetto delle mutande. Perché aveva frugato lì dentro? Ora comunque importava poco… Sara scoppiò a ridere, sobbalzando sul letto. Iniziai a sentire caldo, poi freddo, poi ancora caldo. D’improvviso il sudore scendeva copioso lungo la mia fronte. Le mani tremavano. «Stefano questa sono io, giusto?» disse girando il quaderno verso di me. Il disegno mostrava un ragazzo che aveva le mie sembianze fare sesso con una ragazza che aveva le sembianze di mia sorella. Non c’era bisogno che lo vedessi; avevo fatto io il disegno, sapevo bene cosa fosse. «No… non sei tu… è per un progetto… “erotico”». «progetto erotico?» chiese lei. «Un bravo disegnatore deve essere in grado di disegnare tutto… anche le scene di sesso». Mi sorpresi per la risposta fulminea che le avevo dato. Peccato però che ero stato talmente stupido da aver scritto anche le vignette. «Ma davvero? E che mi dici di questo?». Si lecco il dito indice e girò la pagina, poi lesse le vignette: « “fratello ti prego scopami; riempimi del tuo nettare e fammi tua”». Mi avvicinai, ma lei alzo il piede come per non farmi avvicinare. «Sara ridammelo, è mio; è privato!» « “Stefano fratello mio, non ho mai visto un cazzo come il tuo…”. “Sara succhiamelo, ti prego!”». Abbassai la testa. Ero ufficialmente fottuto. «Strano… Non solo i tuoi personaggi si chiamano come me e te… ...
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