1. Fratello tu sarai il mio poggiapiedi


    Data: 09/05/2019, Categorie: Incesti Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... Ma sei talmente bravo a disegnare che sono anche identici a noi! Sara è bionda e bellissima, Stefano ha i capelli neri, è alto… MA CHE COINCIDENZA!». Mi inginocchiai ai piedi del letto. Sara gettò il quaderno sul letto e si sedette sul bordo dello stesso. «Che stupida… E pensare a tutte le volte che ti ho chiesto di farmi vedere i tuoi disegni e tu ti sei sempre rifiutato… Ecco perché!» Appoggiò il suo piedino taglia 36 sotto il mio mento, poi mi alzò la testa. «Se lo mostrassi a papà? Se gli mostrassi i disegni del suo figlio prodigio tanto bravo a disegnare? A 23 anni ecco cosa sa fare Stefano! Dopo aver studiato all’artistico, dopo la scuola di disegno… Ma quanto è bravo Stefano!». «Tu non puoi farmi questo… Ti scongiuro!» «SILENZIO!» gridò, mentre con violenza mi poggiava il piede destro sulla testa, abbassandomela fino al pavimento. «Capisci la situazione in cui ti trovi imbecille pervertito? Sei solo un patetico schifoso che si disegna mentre si scopa la sorella. Questo quaderno ti farebbe finire in un manicomio…». Riprese il quaderno dal letto. «Beh, magari non in un manicomio… ma di certo papà ti caccerebbe di casa, questo è poco ma sicuro! Haha!». La cosa peggiore era che aveva ragione. Quel quaderno poteva cambiare totalmente la mia vita in peggio. Ecco perché ora mia sorella Sara mi aveva in pugno. «Però cazzo… I disegni sono bellissimi… Se tralasciamo il fatto che sono le tue fantasie perverse sullo scoparmi… Beh ti direi che sei davvero un disegnatore ...
    ... fantastico!» Mentre sfogliava le pagine del quaderno, tentai di divincolarmi dal suo piede. Alzai la testa e per tutta risposta lei appoggiò entrambe le piante dei suoi piedi sul mio volto, lasciando scoperto solo il mio naso, in modo che potessi respirare. «Ma cosa fai fratellino? Ora sei il mio poggiapiedi! E, la vuoi sapere una cosa divertente? Mentre tu mi fai da poggiapiedi, io leggerò il tuo bellissimo fumetto!» Iniziò a ridere divertita, mentre io me ne stavo immobile, con la testa piena di pessime idee e la faccia schiacciata dai piedi di Sara. «A proposito di poggiapiedi… Ma questa sono io che ti faccio una sega con i piedi… Mi hai disegnato davvero bella… E ti sei disegnato il pisello lungo mezzo metro… wow! Tu sì che hai dei problemi…» Tutto d’un tratto, Sara smise di parlare. Alzai leggermente la testa, facendo scivolare dolcemente i suoi piedi sulle mie guance, in modo da liberarmi almeno gli occhi. Sara sembrava assorta nella lettura. Il suo sguardo da divertito era mutato in concentrazione allo stato puro! Il mio fumetto dopotutto le piaceva. Eppure, l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era che la mia vita era finita. Mia sorella mi aveva in pugno. Avrebbe potuto mostrare i miei disegni a mamma e papà e, conoscendola, se non l’avessi accontentata in tutto e per tutto eseguendo i suoi ordini, lo avrebbe fatto. Papà mi avrebbe cacciato di casa. Avrei dovuto andarmene, lasciare casa mia, e cominciare una nuova vita dall’altra parte del mondo: Australia, o forse Canada. So ...