1. Fratello tu sarai il mio poggiapiedi


    Data: 09/05/2019, Categorie: Incesti Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... quello che era. Ed io ero il suo schiavo. «MUOVITI IDIOTA! Spero tu sappia chi è che comanda qui!» Annuii. «Hai proprio bisogno di una lezione…» disse, mentre mi inginocchiavo nuovamente ai suoi piedi, stavolta nudo come un verme, nel vano tentativo di coprirmi con le mani i gioielli di famiglia. «Innanzitutto chi ti ha detto che potevi leccarmi i piedi? Adesso sono tutti appiccicosi. Tu hai proprio bisogno di una lezione caro mio… Tu e le tue cazzo di fantasie perverse…» Annuii nuovamente. «Ti ecciti a leccarmi i piedi vero? Lo sapevo bene coglione… Secondo te perché te li ho messi in faccia? Ero in camera tua già da un bel po’ prima che tu entrassi e ho avuto un bel po’ di tempo per leggere il tuo bel fumetto. Ho letto le storie dove io ti faccio le seghe coi piedi… Era un test, e guarda caso non sei riuscito a superarlo… Ho ragione?» «Si, si hai ragione!» «Forse dovrei davvero farlo vedere a papà…» «no ti prego…» «come scusa?» «ti prego non lo fare…». Mi diede un calcio sotto il mento. «COSA CAZZO HAI DETTO? Non parlare sotto voce imbecille!» «TI PREGO SARA NON LO FARE! Farò qualsiasi cosa!». Appoggiò il suo piede bagnato sulle mie mani, dandogli dei colpetti. Io tolsi le mani dalle mie parti basse. «WOW! Non esageri quando lo disegni… È proprio grosso…». Iniziò a strusciare il suo piede sul mio pisello, ma non prima di essersi tolta la calza bagnata. «Oooh» «Oooh è tutto quello che sai dire?» «Scusami Sara» dissi con il fiatone, mentre lei strusciava sempre più forte. ...
    ... Poi si tolse l’altra calza, e iniziò a masturbarmi con entrambi i piedi. «È quello che vuoi, giusto?» «Oh si… si… si!» «Posso farti una domanda coglione?» «tutto quello che… vuoi… sorellona!» Appoggiai delicatamente le mie mani sui suoi talloni, aiutandola nel farmi godere. «Perché mi hai disegnata uguale? Stesso colore dei capelli, stessi vestiti… Perfino il nome! Non avevi paura che prima o poi io lo scoprissi? Insomma, un conto è trovare dei disegnetti porno… Ma disegni della propria sorella! Cazzo questo può davvero metterti nei guai!» «Beh…» era difficile parlare mentre lei stava facendo quella cosa. Mentre i suoi piedi andavano su e giù, sembrava quasi che le sue dita dei piedi tentassero di afferrare i peli del mio cazzo. «Innanzitutto non pensavo che qualcuno l’avrebbe mai trovato. Dopotutto era ben nascosto… Insomma; era per uso personale, diciamo!» «Pensavi male!» «E poi…» «Poi? Poi cosa? PARLA!» «Sara tu sei l’unica». Rimase ferma immobile. Perfino i piedi si fermarono e dovetti muoverli con le mie mani su e giù per l’asta del mio cazzo. «In che senso?» «nel senso che sei l’unica a cui riesco a pensare. Quando insegno fumetto ai miei studenti penso sempre a te come modello femminile. Sei stupenda. Sei la mia musa ispiratrice». Le mie parole la emozionarono. «Ma cosa…» «Stai zitto». Scese dal letto e si sfilò il vestito. Rimase in reggiseno e mutandine. Poi si piegò su di me e con le dita spostò di lato la sottile striscia di cotone delle mutande che le copriva la ...