1. Analisi matematica


    Data: 09/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: DanaB

    ... guidandomi con la mano che teneva sul mio fianco, lui però non rallentò affatto e sentii il suo corpo spingere dietro di me. Percepii il suo uccello strusciare per bene sul mio sedere. Era abbastanza duro. Non feci nulla per evitare quel contatto. Sentii un brivido di piacere percorrere il mio corpo.
    
    Ora ero sicuro che gli piacevo. Durante la lezioni mi alzai più volte con varie scuse. Ogni volta sentivo i suoi occhi sul mio corpo. Alla fine della lezione gli chiesi se l’indomani anche se non avevo lezione, potevo passare a fargli vedere gli esercizi che mi aveva dato per compito. Lui mi rispose che potevo andare quando volevo.
    
    Accompagnandomi alla porta ancora una volta mi passò un braccio intorno alla vita. Io mi abbandonai contro di lui. Quando fummo alla porta per uscire lui non mi lasciò molto spazio e dovetti passare davanti a lui strusciandomi sul suo corpo. Non feci nulla per evitare quel contatto. Sentii nettamente il suo uccello strusciare sulle mie chiappe.
    
    Il giorno dopo come d’accordo tornai da lui. Mi accolse con il solito calore e mi guidò lungo il corridoi tenendomi per le spalle. Io mi abbandonai ancora di più contro di lui. Quando fummo alla porta dello studio non potendo passare appaiati, lui mi spinse davanti a lui, standomi attaccato dietro. Io rallentai in modo tale che lui mi premesse ancora di più dietro. Indossavo un paio di pantaloni, taglio jeans ma di un cotone sottilissimo. Sentii benissimo il suo uccello attraverso il sottile strato di ...
    ... stoffa dei miei pantaloni e quello della tuta che lui indossava.
    
    Mi corresse i lavori che avevo fatto standosene in poltrona. Ad un certo punto mi chiese di avvicinarmi per spiegargli una cosa che non riusciva a leggere e mi fece sedere sul bracciolo della poltrona. Gli spiegai cosa avevo scritto e lui dicendomi che avevo sbagliato mi diede una pacca sul sedere a mo di scherzosa punizione. Dopo un po’ trovò un altro errore e mi diete un'altra sculacciata. Questa volta rimase con la mano sulla mia natica.
    
    Riaccompagnandomi all’uscita, mi passò un braccio intorno alla vita, io mi abbandonai contro il suo corpo come una gattina. Alla porta dello studio mi feci spingere avanti in modo vistoso. Lungo il corridoi gli dissi che pero era stato cattivo, che mi aveva sculacciato solo per dei piccoli errori. Lui mi chiese se mi aveva fatto male. Io mentendo gli dissi di si. Lui allora abbassò il braccio che teneva intorno alla mia vita e mi carezzo la natica che mi aveva sculacciato. Prima di uscire passandogli davanti mi strusciai a lui in modo plateale. Aveva l’uccello duro, lo sentii benissimo. Era chiaro che lo eccitavo. Ed era altrettanto sicuro che lui aveva capito tutto di me.
    
    Il giorno dopo avevo lezione e approfittando che i miei non c’erano e che non ci sarebbero stati neanche al mio ritorno a casa mi vestii da frocetto. Indossai un paio di pantaloni di cotone neri, all’indiana, senza forme, stretti in vita da una fettuccia, una camicia di cotone, sandali di cuoio a ...
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