Dalia - cap. 15: i nipoti (pt. 1)
Data: 17/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69
... ordine del giorno e rappresentò un passo importante verso la mia maturità sessuale. A fronte delle mie rassicurazioni sembrò calmarsi e, dopo aver concordato con me che finchè non si fosse arrivato al sesso tutto sommato non ci sarebbe stato niente di male, decise di far finta di nulla, decisa ad aspettare che questo “periodo” esaurisse il proprio corso e passasse.
Mi guardai bene dal rivelarle che Filippo e Thomas sapevano che loro padre se la scopava, elemento che rendeva praticamente impossibile per loro “lasciar perdere”.
E infatti nei giorni successivi, le attenzioni dei due ragazzi fecero tutt’ altro che diminuire; Dalia, con la pulce ormai annidata nell’ orecchio, cominciò a non lasciarsi sfuggire nemmeno mezzo degli sguardi dei nipoti, ad ogni movenza o azione o piegamento sapeva esattamente quando e su qual parte parte in particolare del suo corpo erano focalizzati i loro sguardi, e ogni volta che lanciava un’occhiata di controllo quello che vedeva confermava inesorabilmente le proprie sensazioni: gli occhi dei due erano costantemente sul suo culo, sulle sue cosce e sulle sue tette, in particolare Filippo drizzava le antenne ogni volta che si piegava e mostrava qualcosa delle sue intimità (deciso come il padre), mentre Thomas (adorante e devoto verso la sua Dea) sembrava particolarmente attratto dai suoi piedi; non potè nemmeno fare a meno di accorgersi che Filippo moltiplicò notevolmente le occasioni per toccarla o strusciarsi su di lei, offrendole aiuto ora ...
... in questa ora in quella faccenda domestica: faceva di tutto per farlo apparire come casuale, ma era un continuo strusciarsi contro le sue tette o i suo culo o appoggiarsi da dietro, salvo poi scusarsi se notava una qualche reazione della zia, la quale dovette rendersi conto, suo malgrado, che il ragazzo aveva sviluppato dei bei muscoli in palestra con gli amici e, seppur non al livello di quanto si diceva di Thomas, godeva anche lui di un discreto arnese tra le gambe.
Quella sera Dalia mi raccontò tutto per filo e per segno e, sebbene cercò di mantenere un tono preoccupato per tutto il tempo, concentrando il discorso sul fatto che non sapeva come uscire da questa situazione, i suoi capezzoli duri dietro alla leggerissima canottiera di cotone bianco che indossava mi raccontavano un’altra storia; quando le infilai la mano tra le cosce e la trovai già bagnata come una troia, al solo racconto, ne ebbi conferma; mi fissò negli occhi con uno sguardo misto imbarazzo e desiderio crescente, consapevole che non poteva nascondersi. Non con me. Non aveva mai potuto farlo.
Accelerammo la messa a letto di Jasmine e la scopai con forza, era un lago la cagna, la presi per i capelli e la portai in balcone, dove cominciai a incularla selvaggiamente appoggiata alla ringhiera, nuda ed esposta al traffico della statale, come un mese prima col sig. Alemanni: questa volta era buio e le tenevo la bocca chiusa con una mano, ma restammo sul balcone molto più a lungo di quanto non accadde quella ...