"il nerd dei miei sogni" - pt.1
Data: 14/05/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Helel
... situazione.
«Vado un attimo a darmi una sciacquata» dico, guardandomi il vestito. Mentre mi dirigo verso il bagno, lancio tutta una serie di sguardi ad Emanuele, che è lì, ancora seduto, ancora eccitato, che mi fissa non togliendosi ancora quel sorrisino dalla faccia. Non lo avevo mai visto così… spavaldo, direi.
Il bagno del piano terra è occupato, così mi dirigo a quello del piano seperiore, che tecnicamente sarebbe escluso dalla festa, ma io sono come di casa, quindi non mi faccio alcun problema. Prima di arrivare al bagno, passo davanti alla camera di Emanuele. La porta è socchiusa, e mi soffermo a guardare all’interno. Il computer è accesso, sullo schermo un gioco messo in pausa.
«Pff, Nerd» sogghigno, tra me e me.
«Nerd?»
Mi giro di scatto ed Emanuele è accanto a me, anche lui un po’ bagnato dalla birra, con un atteggiamento molto seccato.
«Sì, Nerd. Te lo dico sempre che dovresti smettere di giocare con quei cosi e…»
«E scopare sul serio?» termina lui
«Sì»
Mi guarda per qualche attimo, irrigidisce i muscoli, e con un solo movimento mi prende letteralmente in braccio. Io mi aggrappo con le braccia al suo collo, e con le gambe intorno alla sua vita. Mi tiene stretta sé con le braccia, con un ginocchio apre la porta e attraversa l’uscio con me ancora lì aggrappata. Inizia a baciarmi il collo con foga e, spingendomi sulla porta, la richiude dietro di noi. Inspira profondamente, con il viso conficcato nella mia clavicola. Mi spinge ancora di più ...
... contro la porta, e io con una mano uso i suoi capelli come un guinzaglio, per tirargli indietro la testa e guardarlo in faccia.
«Baciami come un uomo vero, Nerd»
Non se lo fa ripetere due volte, mi bacia appassionatamente e senza lasciarmi quasi respiro. La sua lingua si muove con agilità con la mia, le sue grandi mani mi stringono il culo, ed io inizio a gemere sommessamente, perché la mia figa struscia contro la sua pancia, ed è una sensazione strana quanto bella. Quando sente che i miei respiri si fanno più profondi, inizia a diminuire l’intensità dei suoi gesti, fino al baciarmi con estrema delicatezza. Mi inizia a baciare dolcemente il lobo dell’orecchio, mi sposta dalla porta e si avvicina alla scrivania dove c’è il computer, l’unica fonte di luce della stanza.
«Voglio leccarti la figa dal primo momento in cui ti ho vista, e voglio vederti per bene mentre mi implori che ne vuoi di più» mi dice con estrema risolutezza.
Mi adagia sulla grande scrivania, e mi toglie le calze e le mutandine con irruenza, lanciandole da qualche parte per la stanza. Alza per bene il vestito, mi apre le gambe e si getta tra le mie cosce. Inizia a leccarmi la figa così, all’improvviso, con lo stesso fervore con cui si beve un bicchiere di acqua in estate. Istintivamente, inarco la schiena e mi reggo con le mani alla scrivania, guardando i suoi capelli agitarsi tra le mie gambe. E’ veramente bravo. Non mi sarei aspettata nemmeno questo. Con il bacino, assecondo i suoi movimenti. Gemo ...