1. Il giorno in cui luca tornò


    Data: 15/05/2019, Categorie: Trans Autore: IoTuaAmante, Fonte: Annunci69

    ... tempo in cui sapevo che non mi avrebbe mai disarcionata. Che il mio Unicorno iridescente mi avrebbe accompagnata sull’arcobaleno per farmi librare sostenuta dalla corrente ascensionale di polvere di stelle per poi raccogliermi e salvarmi sempre attento che non mi facessi male, che non mi si torcesse neanche un capello.
    
    Eravamo di nuovo in macchina sulle strade dell’Alsazia, moi et lui, e tenendomi la mano i nostri sguardi si incrociavano sul suo sorriso sano e sereno. Ci risentivamo liberi, realizzati e appagati in quel nostro sistema solare fatto di piccole rivoluzioni di poca importanza. Come gli anni in cui lui era tutto per me e forse io per lui. Forse. E vedevo le nostre colazioni io nel pigiamone pigiata sulle sue ginocchia nude e lo yogurt col profumo della sua pelle e il gusto del suo sesso turgido che non potevo far a meno di tenere in bocca ogni volta che lo vedevo indurirsi per me, contro di me, su di me. Oppure quando lo aspettavo fuori dalla palestra e lui arrivava facendo il pagliaccio saltellando e colpendosi i talloni agile e guizzante. Vedevo me e la bottiglia di champagne ricoperta di goccioline passare e ripassare tra i miei glutei guidata dalla sua abile mano, qualche sorso sul buchino e poi la sua lingua che beveva desiderosa. O la volta che mi scopò alle Scuderie del Quirinale facendomi svenire, nel bagno al piano terra, dopo aver litigato la mattina, mentre di sopra ci aspettava “Virnaburger”.
    
    Si fece tardi e con tre messaggi a cascata mi ...
    ... salutò, rinviò la conversazione al giorno dopo e mi mandò una sua recente foto nudo su una spiaggia romana. Risposi sempre con freddezza la mia buonanotte.
    
    Ora era ancora più evidente il casino nel quale mi ero ricacciata. Senso di abbandono, di pericolo, di rabbia e delusione verso me stessa che mi ero lasciata ancora una volta ingannare dall’irrazionalità. Chi era lui adesso, cosa era diventato, perché di nuovo noi. Perché i miei sentimenti nel tempo di un batter di ciglio erano tornati a imporsi a me pieni e trasudanti come usciti da un lungo periodo di ibernazione. Perché esisti Luca. Perché sei tu Luca. LU-CA.
    
    Non dormii e passai la notte tormentata dagli incubi. Poco sarebbe importato agli altri. Alle 6,37 sarebbe suonata la sveglia.
    
    Al risveglio lui era di nuovo lì. Ero ancora la sua stellina e quella parola lampeggiava dal led del mio telefono ancor prima che ne attivassi il display. Stellina era lì, nel pannello delle notifiche. E mi sentii sopraffare dal terrore, dall’ansia che mi strozzava il respiro e aggravava la stanchezza per la mancanza di sonno.
    
    Tu sei Pe-ri-co-lo-so per me.
    
    No, tu sei pericolosa per me.
    
    No, tu.
    
    Ero debole e non feci nulla per nasconderglielo. Cercavo un’ancora di salvezza. Lo volevo come molo di approdo. Alle 9:57 mi chiese di sentirci al telefono ma rimandai alla pausa pranzo, sperando che qual momento non sarebbe mai arrivato. Continuammo a scriverci. Intanto il mio foglio excel mi rimproverava e quando gli scattai una foto ...
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