Il tassista e la ragazza da sogno
Data: 17/05/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo
... favolose della donna, scoperte dalle ginocchia in su, quasi fino all'inguine, dove arrivava a stento una minigonna in jeans con applicato un disegno con perline. Dalle ginocchia in giù le gambe erano coperte da due stivaloni di nappa nera. Nella parte superiore del corpo una leggerissima maglietta scollata ed aderentissima più che coprirla incorniciava e metteva in risalto un seno di per se non enorme, ma era sproporzionato rispetto alla corporatura esile della donna.
Non potevano esserci dubbi sulla professione della donna.
Fabio che non era né sposato, né fidanzato, già da un paio di settimane andava avanti con l'auto soddisfacimento, si sentiva fortunato per quell'incontro, fregandosene del fatto di essere in servizio, tanto con quel tempaccio era improbabile che arrivassero clienti per lui, prima dell'arrivo del treno espresso da Milano, ammesso che con quello ne fosse arrivato qualcuno.
Stava per chiedere quanto gli sarebbe costata la prestazione quando lei lo spiazzò con “Per me è già tanto che mi hai fatto riparare qui dentro. Sto già meglio. Stavo congelandomi lì fuori”
“Sfido io, sei quasi nuda sotto quel coso peloso. Chi è che ti obbliga a lavorare con queste condizioni atmosferiche? Non deve essere una persona sensibile il tuo....come si dice? ...Diciamo amico che si prende cura di te”
Con l'aria più che afflitta la donna gli chiese: “E' così evidente che sto...sto...sto cercando...di lavorare?”
Fabio fu spietatamente schietto: “Beh, con il ...
... profumo che hai messo e questa divisa da lavoro che indossi, non ci vuole un genio per capirlo. Andiamo al sodo, hai una camera da queste parti o mi sposto in un luogo meno a vista con la macchina?”
Lei disse “Risparmiati i soldi per la stanza se conosci un posto appartato”.
Fabio, con qualche lieve difficoltà creatagli dalla neve fresca, riuscì a spostarsi con l'auto. Altroché se ne conosceva di posti all'aperto in cui potersi appartare, ma non con quelle condizioni atmosferiche. Propose “Ho una specie di piede a terre non lontano da qui. Andiamo lì?”
“Forse è meglio”.
Quello che voleva far passare come piede a terre in realtà era la sua abitazione, il monolocale tenuto in maniera pulita ma disordinata. Non era lontano dal suo posto di lavoro. Ci arrivarono subito.
Una volta dentro lei disse “Che bel caldo”, eppure tremava tutta.
Fabio le disse. “Non voglio metterti fretta ma... in teoria la mia pausa pranzo è già finita, spogliati”
“Andiamo via”
“Cosa?”
“Ci ho ripensato”
“Come sarebbe a dire? Per chi i hai preso?”
“Volevo farlo ma non ci riesco. Dammi qualche soldo, quello che vuoi, sono totalmente al verde ed ho fame. Per questo ci ho provato, ho bisogno di soldi, ma non ce la faccio, non ce la faccio..”
“Che cazzo dici? Mi prendi in giro?”
“No. È vero. Sono senza lavoro e senza soldi. Uno stronzo ieri sera mi voleva obbligare a prostituirmi per lui e così che ho avuto l'idea oggi, quando ero in preda alla disperazione, ma non ce la faccio. ...