Buona mama, fai brava mama.
Data: 19/05/2019,
Categorie:
Etero
Autore: IlBaroneRosso
... si attenuava e quel coso più duro, più grosso, più lungo, più brusco, tutto sommato, non era nemmeno tanto male.
Anche in questo caso fu lei la prima a venire.
E subito dopo anche lui.
Ora doveva lavarsi. Urgentemente. E le scappava ancora la pipì
.
Abdel l’aiutò come prima, la lavò accuratamente, l’asciugò, poi la accompagnò di nuovo a letto e questa volta le ricoprì le gambe e il sedere con l’accappatoio.
Restarono così per qualche tempo, la televisione accesa, un canale inglese, lei a riposarsi, quasi ad appisolarsi, e quei due sul bordo del letto a guardare la tv.
Verso le undici entrò Massimo e li trovò così.
Le si avvicinò.
- Tesoro, come stai? -.
Le tolse il bavaglio.
- Ma guarda come ti hanno combinata! Ma adesso te lo tolgo.-.
- Grazie, caro. -.
- Ti hanno fatto male? -.
Lei negò, non era il caso di raccontarle quello che le avevano fatto.
Magari dopo, alla fine, quando se ne sarebbero andati.
Ma lui non s’era accorto di niente?
Neanche dei pantaloni e degli slip sulla sedia? O aveva fatto finta di non vedere?
- Scusali, tesoro, se ti tengono così, vogliono essere sicuri che non usciamo, hanno paura, magari siamo controllati, io, e anche tu -.
- Ma siamo già a buon punto, un’oretta o poco più, e abbiamo finito. – aggiunse.
Le diede un ultimo bacino sulla fronte e si rialzò.
Massimo se n’era appena andato, e subito Abdel le venne vicino.
L’accarezzò sulla nuca, le diede un piccolo bacio sulla bocca e ...
... lei, quasi automaticamente lo ricambiò.
Poi le rimise con delicatezza lo straccio in bocca, e intanto le accarezzava la testa, il volto, le baciava la nuca, il collo, le orecchie.
Lei gradiva quelle tenerezze.
Abdel abbassò la mano, le toccava le chiappe, prima sopra l’accappatoio, poi sotto, a pelle, e in mezzo alle gambe.
Era simpatico.
Appoggiò ancora la testa al braccio di lui, l’unico modo per fargli capire che le piaceva.
Non ci voleva molto per capirla.
E quindi di nuovo Abdel.
E questa volta anche dietro.
E poi ancora Ibrahim.
Quello che faceva Abdel, doveva farlo anche Ibrahim. Questioni di gerarchia?
Erano le tredici passate quando Massimo entrò in camera da letto.
- Tesoro, ci siamo, abbiamo finito, sai.
Aveva in mano la valigetta di prima. Quella dei soldi.
C’era Mahamad dietro di lui.
- Ora togliete quei lacci – disse Massimo.
I due guardarono Mahamad che fece un segno con la testa.
Abdel e Ibrahim le tolsero il bavaglio, la slegarono, Abdel l’aiutò a infilarsi gli slip e i pantaloni.
Si salutarono tutti, anche con i due giovani, distinti, come se avessero partecipato tutti e cinque a una riunione d’affari.
Margherita avrebbe voluto abbracciare Abdel, e magari anche Ibrahim, un po’ violento però splendido come amante, tipo bull; ma non era il caso.
Mahamad salutò calorosamente Massimo.
Forse anche troppo calorosamente.
Forse era davvero grande l’entità dell’operazione.
Forse anche l’entità del ...