1. La moglie del capo, la palestra e i trainer molto personali


    Data: 19/05/2019, Categorie: Scambio di Coppia Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    Non amo frequentare la palestra, soprattutto quando è affollata. Non sono un abitudinario dell'attività fisica, per quanto stia cercando di diventarlo. Non sono ossessionato dal mio corpo, ma amo i bei corpi femminili, sarebbe ipocrisia non curarmi.
    
    Ho iniziato da qualche mese una rigorosa applicazione: tutte le mattina, prima del lavoro, almeno quaranta minuti di attività fisica. Del resto, in quei luoghi, mal sopporto la banalità del frequentatore medio, le chiacchiere sulle calorie nelle docce maschili, gli sguardi fintamente di riprovazione delle donne che pensano tu le stia guardando (e invece semplicemente non ho gli occhiali e il mio sguardo si perde: non ti sto guardando il culo, non ancora, almeno!).
    
    Ma il culo della trainer che mi sorride tutte le mattine, cavolo, quello l'avevo notato. Una ragazza castana, piccola, tutti i giorni mi saluta e sorride così intensamente da sembrare onesta. Pantaloni della tuta che ne mettono in risalto il culo sporgente, modi affabili, bei capelli castani, lunghi e raccolti a coda, e magliette che fanno intuire il profilo di una terza di seno. Eccitante quando si piega a pulire una macchina, eccitante in modo sano, con la sua bellezza neutra. Non una vamp elegante, come Elena, la moglie del mio capo, che frequento abbastanza assiduamente.
    
    Le ho parlato di lei, infatti, di come dovremmo sedurla, insieme.
    
    Una sera, un'ora prima della tarda ora di chiusura, Elena decide di venire con me. Top attillato sportivo, pantaloncino ...
    ... minimale, colori vivaci. Nel tragitto in auto dalla casa del mio capo dove l'ho raccolta, alla palestra, mi chiedo se l'erezione che sta salendo la vedrà qualcuno.
    
    Quando arriviamo non c'è quasi nessuno, sono le dieci e un quarto di sera, il luogo chiuderà alle undici. La trainer saluta entrambi, al nostro ingresso separato: stiamo fingendo di non conoscerci.
    
    Iniziamo ad allenarci, ognuno per i fatti propri.
    
    Io corro sul tappeto, amo la corsa, e la capacità di isolarti dal mondo che questa porta. Lascio fare Elena, che dopo pochi minuti di esercizi, come accade spesso ai non abitudinari, si stanca. Con la coda dell'occhio e la musica nelle orecchie la vedo parlottare e ridere con la ragazza. Corro, come corre la mia fantasia: tra le gambe l'erezione diventa più significativa, mi intralcia un po' nei movimenti, decido di concentrarmi e di accelerare. Ma non passa, perché Elena viene a provare una macchina da step che sta esattamente a ore 2, nel pieno del mio campo visivo. E si muove lenta, la stronza, girandosi per sorridermi: sa che le sto vedendo il culo, si piega in avanti sulla macchina, si gira e si lecca le labbra con la lingua.
    
    Spingo ancora più forte, mentre cerco di vedere dove sia finita la trainer. Non è più nella sala, l'abbiamo persa.
    
    Mentre completo la mia routine di esercizi cerco di evitare lo sguardo di Elena, ma inevitabilmente comincio a fantasticare su cosa le farò rientrato a casa. Ho comprato da poco un sistema di costrittori per legarla al ...
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