1. Ti odio, Sabrina!


    Data: 23/05/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: Golem

    ... sette persone, una di queste aveva poi invitato Sabrina. Mezz’ora dopo l’orario stabilito, lei si presentò. Nonostante il ritardo era la prima ad arrivare, un segno che le cose non sarebbero andate come previsto. Uno ad uno, i miei amici iniziarono a chiamare per avvisarmi della loro assenza fino a quando io e Sabrina non ci trovammo soli, consapevoli del fatto che non sarebbe arrivato nessun’altro. Non ci rimaneva che passare qualche minuto di cortese e falsa conversazione prima di trovare una scusa per tornare ogniuno alla propria vita.Io e Sabrina parlammo per quindici minuti esatti. La osservai attentamente, come faccio sempre con tutti. Indossava una maglietta verde, non molto stretta, ma assai scollata, dalla quale quelle sue orgogliose mammelle si lasciavano scorgere nella loro imponenza, coperte da un semplice reggiseno nero. Sotto, una gonna leggera, corta, bianca, talmente piccola e sottile da lasciare poco all’immaginazione. Sabrina era così: non era certo una ragazza pronta a fare sesso con chiunque, ma, consapevole di non essere bellissima, conosceva i suoi punti di forza e le piaceva sedurre, provocare, apparire porca per poi ritrarsi davanti alle avance dei suoi pretendenti, solitamente interessati a fotterla per poi deriderla di nascosto, chiamandola cozza.Dopo un quarto d’ora in cui ho potuto solo annuire ai suoi noiosi e banali discorsi, già non vedevo l’ora di liberarmi di lei, ero nauseato, con lo sguardo ormai stanco delle sue forme, perso nel vuoto, ma ...
    ... fu a quel punto che, echeggiante nella mia mente udii una lamentela.“Sei il solito stronzo, non mi stai ascoltando! Fai quella faccia da coglione e non mi stai a sentire.”“Ma che cazzo vuoi, tettona del cazzo!” risposi io, colto un po’ alla sprovvista.Sabrina aveva ragione, ero distratto, ma non potevo certo ammetterlo.“Tu stai zitto che due tette cosi non le vedrai mai!”Sembrava un discorso tra due quindicenni. Mi sentivo ridicolo ma, sempre colto in controtempo, arrossii un secondo.“Sai qual’è il tuo problema?” continuò lei “ Mi vuoi scopare, ma non hai le palle per dirmelo! Stai sempre a fissarmi le tette come un cretino.”Rimasi zitto, quando si iniziano queste conversazioni non se ne esce mai veramente vittoriosi, meglio dargliela vinta. Restai arrabbiato ma allo stesso tempo eccitato, in parte Sabrina aveva ragione, volevo scopare con lei. Stavo tornando nei miei pensieri, mi stavo distraendo ancora, quando lei si girò, aprì il frigo e si chinò per prendere una birra, ancora parlottando e stuzzicandomi, consapevole di aver vinto la battaglia. Fu allora che i miei occhi scorsero qualcosa che non riuscii ad ignorare.La sua gonna si era alzata un pò e nel suo rovistare nel frigorifero lei non se ne era accorta. Aveva un paio di mutandine nere, semplici come il reggiseno, e il culo in bella vista. Sabrina non aveva un sedere piccolo, ma grosso e rotondo. Fu la prima volta che lo notai e ammetto che ne rimasi colpito. Non era un sedere particolarmente bello, ma, come Sabrina, ...
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