1. Ti odio, Sabrina!


    Data: 23/05/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: Golem

    ... sapeva farsi desiderare. Non so quale forza mi spinse, ma mi alzai, e passandole a fianco le posai la patta gonfia dei jeans contro il sedere, facendolo scorrere da destra a sinistra, come un goffo tentativo di passare in uno spazio stretto.Lei girò il capo e mi fulminò con uno sguardo penetrante e un ghigno malefico. Mi aveva messo in trappola, avevo ceduto.“Ah, allora è li che me lo vuoi mettere?”Rimasi in silenzio, arretrai un po’ ma lei si sporse all’indietro con il sedere, rimanendo a contatto con il cavallo dei miei pantaloni, dal quale si vedeva l’imbarazzante verità della mia voglia di lei.“Non hai le palle di dirlo e nemmeno quelle di farlo per davvero” disse quasi ridendo “Almeno potevi tirarlo fuori, magari mi piaceva.”Non so come, non so perché, non rimasi impietrito davanti a certe parole, non so nemmeno se sia stato un bene o un male, ma le afferrai il sedere e lo strinsi nelle mani, non mi sarei fatto umiliare così.“Se ti metti a 90 e fai la vacca è perché sei tu che lo vuoi. Trovi tutte le scuse per guardarmelo, e ora lo vuoi sentire nel culo! Mi sono spostato ma tu hai spinto indietro, perché lo vuoi!”Parlare in quella maniera così lorda, così banale e violenta mi è sempre piaciuto. Sabrina adesso era meno sicura di se, dal suo viso avevo capito che non ero solo io ad essere in trappola, lo era anche lei, tutti e due volevamo farlo, e subito.“Vediamo allora, vediamo se lo tiri fuori!”Se lo avessi fatto, e lei si fosse rifiutata, mi avrebbe umiliato ma non ...
    ... avrei mai più avuto una simile occasione per sfogare questo desiderio che mi perseguitava. Mi calai i jeans e i boxer e rischiai.Sabrina esitò, sapeva di potermi rifiutare, sapeva che avrebbe potuto dirlo a tutti, io mi ero abbassato i pantaloni, ero il maniaco che la voleva avere a tutti i costi, così avrebbe sicuramente detto ai nostri amici comuni, così mi avrebbe fatto passare per il depravato, sfigato, illuso che faceva finta di odiarla ma che si masturbava pensando a lei. Ma Sabrina sapeva bene che se questa era la mia ultima occasione per averla, era anche la sua ultima occasione per avere me. Si voltò, mi guardò negli occhi con rabbia ma lasciando scorgere i piaceri che la sua mente stava pregustando e poi, velocemente, duramente ma con la chiara intenzione di compiacermi, avvolse la mano destra intorno al mio membro scoperto, eccitato fino qualsi al punto di scoppiare.“Sei un porco…” mi disse, ma già ansimava, come intrigato dalla sua mano decisa, ansimavo di piacere anche io.La sua testa si abbassò, le sue gambe si piegarono e la sua bocca si aprì per far largo a quel cazzo che aveva tanto voluto, ma non aveva potuto ancora avere. La mia ultima, futile resistenza si presentò quando le tirai i capelli, fermandola poco prima dell’inevitabile, soltanto il tempo per dirle:“Io sono un porco, ma tu sei la mia puttana!”Poi la spinsi con forza verso di me e lei ingoiò con piacere ciò che le avevo presentato, succhiando ed ansimando, accarezzando le mie gambe, tremanti per ...
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