Sabrina - Racconti Erotici

Sabrina

... del gioco: le mutande erano sempre più sporche di secrezioni, di piscio, di merda, Carlo era sempre più eccitato, lo si vedeva dal bozzo dei pantaloni, lei aveva cominciato a spiarlo mente si segava: si eccitava, si sditalinava, iniziava desiderare suo figlio.Prese il discorso alla larga e lentamente scoprì che Carlo non aveva una ragazza, era vergine, solo qualche palpatina fugace in discoteca, qualche bacetto casto, niente più: doveva essere proprio figlio di Ernesto: fisico esile, timido, un gran cazzo che forse aveva scopato solo nel famoso week end, tuttora era scapolo e non si sapeva di donne con lui, si rese conto inoltre che Carlo la desiderava, ma non aveva il coraggio di parlare.Doveva iniziarlo: gli avrebbe fatto un regalo indimenticabile per il diciottesimo compleanno. Iniziò a sondare il terreno, pilotando il figlio inconsapevole: voleva organizzare una festa con gli amici? Certo, ma il compleanno, come la nascita, cadeva nel carnevale, si sarebbe meglio organizzata una festa poco dopo, e, allora perché non un viaggio? E dove? Mare o montagna?Carlo e Sabrina non erano grandi sciatori, ma Carlo optò per la montagna e Sabrina decise di prenotare una settimana presso un grande albergo di una nota località sciistica dell�Austria dotata di un grande complesso termale e di una SPA.Sabrina si preparò adeguatamente per la vacanza: biancheria da giorno e da notte particolarmente sexy, per non dire porno, ed una ceretta brasiliana che lasciava solo un sottile filo di peli cortissimi appena sopra il clitoride.Aveva prenotato due stanze matrimoniali, uso singole, comunicanti tra loro. Cosa che Carlo non capì, anche se la maggiore privacy gli avrebbe dato la possibilità di sfogare meglio la propria sessualità.������.