Margherita dolcevita -4° parte-
Data: 23/05/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoSguardoIndiscreto
(questo è un po’ lungo: avvertiti)
Margherita, diversamente dal solito, non stava aspettando suo marito davanti ai fornelli. No, quella sera, dopo essersi fatta una doccia (di malavoglia, perché lavarsi avrebbe significato lavar via l'odore di Angelo, del suo corpo, della sua sborra ...) aveva ordinato la cena in una rosticceria -di quelle buone- e si era dedicata a se stessa. aveva passeggiato, nuda, per la sua casa, che aveva arredato con gusto e con alcuni compromessi cui era dovuta scendere e di cui, adesso, era decisa a liberarsi (che lo volessero, o meno, il marito e i suoceri). S'era trovata con le spalle al frigorifero, in mano una lattina fresca, freschissima di una bibita che l'aveva dissetata ... e che aveva dato sollievo alla sua fica gonfia e indolenzita; si era sorpresa a masturbarsi, come non faceva più da chissà quanto tempo, pensando che Angelo, di sicuro l'avrebbe guardata con voglia, con brama, con quel desiderio che gli aveva visto negli occhi e sentito nei lombi. Mentre l'alluminio freddo della bibita le faceva stringere le cosce, la sua mano s'era portata ad un capezzolo, per carezzarlo, prima, e strizzarlo, poi, a voler riprovare quella sensazione che Angelo le aveva dato mentre la teneva per la sommità dei seni scopandole la bocca; allo stesso modo aveva portato una mano al collo, stringendolo, come lui l'aveva stretta mentre la .. sì: mentre la inculava. E quanto le era piaciuto quel cazzo in culo!
Ripresasi era andata in camera da letto e, ...
... adesso, guardava i suoi nuovi acquisti, quelli fatti con Angelo, o, per essere più precisa, quello che Angelo le aveva "consigliato" di comprare. Una camicia bianca, morbida, con dei bellissimi volant che ne adornavano il davanti, patendo dal collo fino alla base, il primo bottone solo sotto il seno, a lasciare scoperto un petto che "meritava d'essere intuito", aveva detto Angelo, e quei polsini a mo’ di moschettiere: eleganti e frivoli; una canotta allacciata all'americana, così che le lasciasse scoperta tutta la schiena, dal collo alle reni, da indossare senza reggiseno e con quel taglio così aderente al seno che i suoi capezzoli avrebbero avuto vergogna di se stessi, o, al contrario, sarebbero stati fieri della loro esuberanza, così come lo era stata lei mentre provava quel capo in camerino; un giubbino in ecopelle con un taglio da "torero", tutto arricciato su se stesso, nero, inutile se non a fare risaltare la curva del bacino e del suo culo e a catturare, ancora dii più, gli sguardi sulla parte alta del busto; Una gonna nera, loungette, con la vita alta e stretta e stretta alle ginocchia, che le permetteva di camminare grazie ad un ammiccante e piccolo spacco al fondo della parte posteriore (quando l'aveva indossata, era rimasta a guadare la sua silouette, vedendosi bella come le attrici che guardava in televisione, desiderandosi come se fosse stata un maschio); un'altra gonnellina del tutto diversa, a metà coscia, tutta pieghe e abbastanza "comoda" sulle cosce, una di ...