Margherita dolcevita -4° parte-
Data: 23/05/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoSguardoIndiscreto
... quelle che se fai al ruota ti scopre tutta, quasi un classico nel suo disegno scozzese rosso e verdone;te paia di calze: uno di autoreggenti a rete fine, con una balza in pizzo ricchissima e alta, un secondo di calze da indossare con il reggicalze, con una riga nera dietro e, infine, un paio di parigine bianche che, guarda caso! stavano benissimo con la gonnella scozzese. Aveva preso anche due paia di scarpe, due modelli Chanel, uno rosso, di vernice ed uno nero aperto sulla punta, entrambi con un tacco di dieci centimetri almeno. Completavano il suo shopping quattro completi intimi, così diversi e così altrettanto belli: li avevano presi in Rinascente, nello spazio di Agent Provocateur. il primo reggiseno e coulotte neri, con disegni in oro e inserti di tulle che lasciavano anche troppo scoperto ciò che,, invece, avrebbero dovuto coprire, il secondo fatto di un perizoma, anch'esso nero che disegnava un intricato sovrapporsi di trine, prima di scomparire, quasi invisibile, nel solco tra le sue natiche e completato da un reggiseno che, per l'appunto, sorreggeva soltanto, con le sue mezze coppe; c'era poi un terzo completo, rosso questa volta, che definire un body era assurdo, visto ch'era fatto solo di sottili strisce di raso che lasciavano tutta la schiena praticamente nuda, si intrecciavano sul seno senza nemmeno preoccuparsi di coprire i capezzoli e si infilavano tra le sue chiappe e le sue cosce come fossero le dita di un amante; infine l'ultimo pezzo, fatto di una ...
... sottile striscia di seta nera che, in un'unica curva, le stringeva il collo come un colare, passava in mezzo al seno, scendendo dritto e lasciandola nuda, per dividersi in due altri nastri che si incrociavano sulla curva del suo culo e si ricongiungevano nel punto in cui, normalmente, c'è il tassello degli slip, giravano, salendo, attorno alle sue anche e si legavano in un fiocco all'altezza dell'incrocio posteriore.
Si sentiva frivola, leggera e, sì, anche un po’ in colpa con l’uomo-in-canotta, che era pur sempre un brav’uomo, che (forse) non meritava le corna che lei gli aveva appena regalato, che (forse) aveva bisogno solo d’essere risvegliato e aveva deciso che quella sera lo avrebbe provocato, gli si sarebbe offerta, come quando erano sposini.
La verità, quella profonda e che non voleva del tutto accettare, era che si sentiva ancora parecchio eccitata, che la sua fica aveva bisogno d’essere riempita, non importava cosa fosse : volve qualcosa dentro, voleva placare quella seconda bocca che s’era risvegliata famelica. E per questo andava bene anche il cazzo dell’uomo-in-canotta.
Aveva riposto tutto nell’armadio e nei cassetti e aveva deciso, per quella sera, di indossare un abitino molto “arioso”, ma … decente (sempre meglio non esagerare e non dare nell’occhio, un cambiamento troppo violento e così repentino avrebbe destato sospetti … leciti).
Suo marito era rientrato, come al solito, al solito orario, con il solito affamato entusiasmo, che gli si era soffocato nel ...