1. Non cercarmi più


    Data: 24/05/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    C'era uno spazio immenso in me e solo lei lo ha mai occupato. Lo occupa ancora e lo occuperà sempre. Esiste l'amore, quello che si incontra una volta nella vita? E quanta gente non lo incontra nemmeno quella? Conoscere a memoria il corpo di una donna, ricordare quella piccola cicatrice e subito dopo il neo e poi ogni curva, ogni piega, ogni angolo e riconoscere l'odore, il sapore della sua pelle... Fremo, tremo ancora al ricordo del suo corpo nella penombra, la fiamma dell'accendino che subito si spegneva e poi il punto rosso della sigaretta che pendeva dalle sue labbra. Era il momento più bello: la calma dopo la passione sessuale, le carezze e i baci che, spento il fuoco del sesso, erano l'espressione dell'amore. Un famoso scrittore diceva che può esserci sesso senza amore ma non amore senza sesso ma io più semplicemente penso che sia l'amore a distinguerci dalle bestie e che guardare un tramonto allacciati insieme non sia meno erotico di un amplesso furioso. Amavo il suo corpo, certo, ma non l'avrei amato se non fosse stato il suo. Di belle donne ce ne sono tante, di corpi più o meno perfetti possiamo fare collezione, ma persino gli attori dei film porno hanno una casa in cui tornare, una donna in cui penetrare non per lavoro ma per sentimento. Amavo il suo viso, la sua voce. Potrei citarti a memoria interi dialoghi e ricordare in quali giorni furono dette quelle parole, quelle frasi. L'armonia dei nostri corpi, la sincronia del nostro piacere reciproco, la puntualità con ...
    ... cui i nostri orgasmi si incontravano alla fine del rapporto. Non sei un uomo fino a quando non incontri la donna che non finge di provare piacere ma ti vuole veramente per quello che sei e che fai. Ci sono uomini che dopo essersene scopate a centinaia non sono ancora uomini. Tu sei fra questi, vedi, io invece con lei ero un uomo, come tu non sei stato mai. Quella villetta in mezzo al parco sembrava una casa di bambole, così piccola eppure così fornita di tutto. Non potevo andare a trovarla nella pensione in cui allora viveva né potevo incontrarla altrove se non in qualche squallido motel. Mi stavo separando, ero pieno di problemi, tu fosti molto gentile a metterci a disposizione quella casa di famiglia disabitata; ci andavamo un paio di volte a settimana e per alcune ore ci sembrava di essere in casa nostra. Ricordo soprattutto quando pioveva o faceva freddo ed entravamo fradici e infreddoliti e correvamo ad accendere il camino. Ma a volte io arrivavo più tardi e trovavo già il tepore ad attendermi e trovavo lei che mi scaldava più di qualsiasi camino e le sue forme erano una coperta, i suoi seni dei guanciali. Se non hai vissuto quei momenti allora hai vissuto per niente perché nulla li può eguagliare, mai. C'era un orologio a muro in cucina, nel silenzio dopo l'amore ascoltavamo il ticchettio che a volte si confondeva con quello della pioggia e non so spiegarti che cosa significasse per noi quel rumore. Forse pensavamo che il tempo era tutto nostro, che nessuno ci correva ...
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