1. Non cercarmi più


    Data: 24/05/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... dietro, che saremmo stati insieme per sempre, che avremmo sentito quel battito uniti fino alla morte. Si pensa a queste cose quando si è innamorati, si pensa a un mucchio di sciocchezze, sai. Eppure non avrei mai pensato che sarebbe stata la donna più importante della mia vita quando la incontrai la prima volta. Non era un momento felice: il mio matrimonio stava andando a rotoli, anche nel lavoro incontravo problemi su problemi. Andare a puttane, regalarmi una mezz'ora con una donna era l'unica cosa che poteva distrarmi. Quel locale sordido in cui le ragazze adescavano i clienti, facendogli prima ordinare bevande costose e sciape e poi conducendoli via, verso chissà quali memorabili imprese erotiche. Così la incontrai una sera: vidi un abito azzurro, un viso truccato, un corpo vistoso e seminudo, una sigaretta fra le labbra color porpora. Mi portò poco lontano, salimmo una rampa di scale ed entrammo in una stanza anonima e pulita, con un letto ricoperto da una trapunta color rosa. Scambiammo poche frasi. "Vuoi che ti faccia questo?" "Sì, va bene". "Se vuoi stare di più, dopo mi fai un regalo?" "Sì, ti faccio il regalo". Non so se fosse la sua abilità o la mia voglia ma mi sembrò di essere eccitato come se non lo facessi da anni, entrai in lei con un impeto da adolescente in calore. L'orgasmo fu rapido e violento e mi lasciò con il cuore in gola. "Riposati" sussurrò lei ed era la prima volta che qualcuno me lo diceva dopo un rapporto. La guardai forse per la prima volta e le ...
    ... chiesi come si chiamasse. Forse me l'aveva già detto e lo avevo dimenticato o forse le chiesi il nome vero perché quello che mi aveva dato era un improbabile nome da pornostar. Pensai fosse assurdo essere stato con qualcuno e non saperne il nome. Le accarezzai il viso e cominciammo a parlare. Non mi raccontò una lacrimosa storia per spiegare come era finita con il fare la puttana, mi disse semplicemente che aveva lasciato la sua città su al nord ed era venuta qui per allontanarsi per sempre dalla sua famiglia. Aveva provato a fare diversi lavori ma alla fine aveva scoperto che era più redditizio prostituirsi. Mi piacque la sua sincerità, il non nascondersi dietro alibi e scappatoie, l'ammettere che in mancanza di un titolo di studio e di particolari capacità aveva fatto quello che le riusciva meglio. Diventai un cliente abituale. Poco a poco fui preso da lei, senza accorgermene. In quei mesi provai ad andare con altre donne ma con esiti imbarazzanti. Così un giorno le dissi: "Ormai ci riesco solo con te". Mi fissò con quello sguardo diretto che avevo imparato a conoscere così bene ma non disse nulla. La volta successiva, senza guardarmi, buttò là una frase. "L'altra volta hai detto una cosa...che ormai ci riesci solo con me. E' vero?" "E' vero". Restammo in silenzio. "Ti voglio bene" le dissi dopo un po'. "Anch'io" rispose. "Vuoi venire via di qui?" "Sì". La misi in una pensione modesta ma pulita. Non potevamo ancora andare a vivere insieme ed era una soluzione provvisoria. ...