1. La ragazza di mio figlio


    Data: 30/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: ssbbw69

    ... e un paio di volte andammo a caccia di ristorantini tipici.
    
    Da una di queste cene rientrammo allegri ed alticci.
    
    Ci coricammo subito e io piombai in un sonno pesante. Non so di preciso che cosa mi svegliò nel cuore della notte. Un rumore insolito, di sicuro, ma non avrei saputo dire quale.
    
    Ben sveglio, sentii dei passi lungo lo scalone che portava al piano di sotto e un rumore strano, come un singhiozzo trattenuto.
    
    Pensai che qualcuno dei ragazzi stesse male e scesi al piano terra, dove c'era anche l'armadietto dei farmaci.
    
    Entrai in cucina e vidi Veronica, seduta, la testa abbandonata fra le braccia, sul tavolo, il corpo scosso da singhiozzi.
    
    Alzò la testa e mi vide. Mi avvicinai e senza chiederle nulla la presi fra le braccia.
    
    E attesi.
    
    Non so per quanto tempo rimanemmo così, forse cinque, forse dieci minuti.
    
    Poi lei prese a parlare, le parole che inciampavano nei singulti.
    
    “Quando siamo rientrati...mi sono addormentata subito. Poi mi sono svegliata di soprassalto. Avevo sentito un rumore dalla camera dei ragazzi. Sembrava...giuro, mi sembrava che qualcuno stesse male. E così mi sono alzata e mi sono avvicinata alla loro camera. Di solito tengono la porta chiusa, ma invece questa volta era aperta e li ho visti.”
    
    Interruppe il racconto e io la abbracciai più forte.
    
    “Li ho visti: stavano facendo l'amore.”
    
    Lasciai che il pianto sfogasse e poi, cercando di essere meno brutale possibile, le chiesi se non si fosse mai accorta che Andrea ...
    ... fosse omosessuale.
    
    “Conosco Andrea da sempre e da sempre l'ho visto come un fratello maggiore. Poi a un certo punto abbiamo iniziato a vederci più spesso e lui mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza. A me piaceva e ho detto sì. Delle mie amiche ero l'unica a non avere il ragazzo e lui è carino e gentile. Anche mia madre sembrava contenta e anche la mamma di Andrea. È vero, non siamo mai andati oltre qualche bacio, ma lui mi diceva che sono giovane, che era giusto aspettare...”
    
    “Sei innamorata di lui?”
    
    “Sì. No. oh...io non lo so!”
    
    La strinsi ancora. Piccola bimba con il cuore infranto, finita in un gioco stupido e crudele.
    
    Mi sentivo pieno di amore paterno. L'uccello stava moscio fra le gambe, non ero più il porco pervertito di 50 anni che voleva farsi la ragazzina e lei non era la troietta ambigua che avevo immaginato ma una ragazzina fragile e smarrita.
    
    Disse di volersene andare il mattino dopo.
    
    La invitai a pensarci e comunque di cercare di dormirci su.
    
    Fui paterno e consolatorio.
    
    Risalimmo al piano di sopra, la riaccompagnai alla sua stanza e le diedi un bacio sulla fronte.
    
    Ero fiero di me.
    
    E lei una santa.
    
    E seguitai a pensarlo per tutti i quindici minuti successivi, fino a quando Veronica non si presentò in camera mia, completamente nuda.
    
    “L'altra sera mi hai chiesto se volevo venire da te...”
    
    Pensai che fosse una zoccola. Il mio uccello ebbe il giusto sussulto.
    
    Il suo corpo era come l'avevo sognato in tutte quelle notti: ...
«12...567...»