1. La ragazza di mio figlio


    Data: 30/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: ssbbw69

    ... fondo della sua verginità.
    
    Non sapevo che dire. Esisteva un galateo della prima volta? Un bon ton della deflorazione?
    
    “Veronica, se vuoi ci fermiamo qui. Non preoccuparti.”
    
    “No.”
    
    Un solo, semplice “no”. Secco e deciso.
    
    Mi coricai di nuovo accanto a lei e ripresi a baciarle la bocca. Poi allungai una mano verso la sua fica, giocando con il clitoride. Quando la sentii di nuovo bagnata al punto giusto, spinsi l'indice lungo le piccole labbra, fino all'ingresso da violare.
    
    Infilai la punta del dito più e più volte, giocando con dolcezza con la carne tenera e delicata. Sostituii l'indice con il medio e lo infilai per intero. Le pareti della sua fica erano strette ma molto bagnate e il dito scivolò dentro senza fatica e senza dolore.
    
    Veronica gemette e quel gemito mi fece aumentare il ritmo: dentro e fuori, dentro e fuori. Sentivo il suo respiro farsi sempre più veloce e mi accorsi che allargava le gambe, pronta ad accogliermi.
    
    “Vieni sopra di me” le ordinai, scivolando sotto il suo corpo.
    
    Lei mi venne a cavalcioni.
    
    “Così?” mi chiese con tono incerto.
    
    “Sì. Stai sopra tu. Così puoi decidere il come e il quando e se fermarti.”
    
    Lei sembrava impacciata e io aspettai che si calmasse e si sentisse più a suo agio. Seduta su di me, coi seni rotondi e pesanti davanti ai miei occhi, era l'immagine della sensualità.
    
    La aiutai a sistemarsi sopra il mio cazzo. Si alzò leggermente sulle ginocchia, poi sentii la mia cappella farsi strada nella fica stretta ...
    ... e umida.
    
    Fece qualche tentativo: si abbassava leggermente sul mio cazzo, poi si alzava e se ne allontanava.
    
    Una volta. Due volte. Tre volte.
    
    Pensai che mi stava facendo impazzire e temetti di venire ancora prima di riuscire a penetrarla.
    
    A stento riuscivo a trattenermi dall'alzare il bacino di scatto e infilarle il cazzo fino alle palle.
    
    Finalmente Veronica prese coraggio e si lasciò scivolare verso il basso. Il mio cazzo si faceva strada nel suo corpo come un coltello dalla lama rovente entra in un panetto di burro morbido.
    
    Scampassi mille anni, ne sono certo, non riuscirei più a rivivere le sensazioni di quegli istanti.
    
    Impalata sul mio uccello, completamente immobile, Veronica aspettò che il suo corpo si adattasse all'intruso.
    
    “E' grande” mi disse.
    
    La tirai verso di me e le afferrai i seni. Lei prese a muoversi su e giù. Il dondolio delle sue tette davanti alla mia faccia mi eccitava troppo e dovetti distogliere lo sguardo per non venire come un ragazzino alle prime armi.
    
    Allungai una mano verso la sua fica, raggiunsi il clitoride con le dita. Mentre lei si godeva il mio uccello, io le stimolavo il clitoride. Venne una seconda volta e io subito dopo di lei.
    
    Le inondai la fica, incurante di ogni possibile conseguenza.
    
    Ritirai la mano e me la portai alla bocca. Il sapore della sua fica si era mescolato a quello del sangue.
    
    La presi fra le braccia e la feci accoccolare contro di me. Le baciai i capelli.
    
    “Non andartene – la pregai – ...
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