Vendetta - Racconti Erotici

Vendetta

... monitorato tutte le sue attività. Purtroppo mi bastò un giorno perché la trappola che le avevo preparato desse i primi frutti. E quello che scoprii era ancora peggio del mio incubo. La mia dolce e amorevole consorte, la donna alla quale avevo dedicato tutta la mia vita e per la quale avevo accettato di lasciare tutto quello che avevo costruito mi stava tradendo. Era più che evidente dal tono col quale scriveva a Manuel, il suo amico commercialista e dal modo in cui lui le rispondeva. Non era stato un episodio isolato, ma era una relazione vera e propria che proseguiva da diverso tempo alle mie spalle. Ma quella notizia purtroppo non era la peggiore che avevo trovato nei file di log del computer. Infatti, non contenta di umiliarmi e mancarmi di rispetto con quella relazione extraconiugale, si era spinta oltre ogni limite immaginabile e aveva progettato nei miei dettagli come fregarmi tutti i soldi lasciandomi come si suol dire "cornuto e mazziato". Con l'aiuto di Manuel aveva studiato un piano semplice, ma assolutamente efficace. Non volevano solamente derubarmi, ma volevano farlo in modo che non potessi neppure vendicarmi denunciandoli. Ora che tutti i miei averi riempivano una valigetta sarebbe stato un gioco da ragazzi farla sparire, ma gli avrebbe solo procurato una denuncia per furto. Il loro piano invece prevedeva di attendere che partissimo. A quel punto Manuel avrebbe avvisato la polizia del nostro tentativo di portare un consistente gruzzolo oltre confine, ma appena ...

... prima delle forze dell'ordine, lui si sarebbe presentato alla barca offrendomi di far sparire la valigetta durante il controllo per ritrovarci più tardi al primo porto. Io, preso dal panico e con il chiaro prospetto della galera avrei sicuramente accettato e lui, manco a dirlo, sarebbe sparito con tutti i soldi mentre io mi prodigavo a mostrare alle forze dell'ordine che quei soldi non esistevano, costruendo un perfetto alibi per i due truffatori. Mia moglie sarebbe rimasta con me fino al primo porto, dove sarebbe scomparsa per raggiungerlo, un paio di giorni più tardi (sempre che lui in intendesse in realtà fregare anche lei) e avrebbero potuto finalmente cominciare una nuova vita assieme, senza la palla al piede del marito cornuto. Lo shock fu tanto forte da lasciarmi senza forze. Per la rabbia sferrai un pugno al tavolo rischiando di spaccarlo o di spezzarmi un polso. Poi subentrò lo sconforto per una vita buttata dietro ad una traditrice e sfruttatrice. Non ero in grado di pensare a nulla, di immaginare come comportarmi e cosa avrei potuto fare. Mi sentivo come se queste scoperte mi avessero prima ridotto ad un pezzo di ghiaccio senza sentimenti e poi subito ridotto in mille pezzi, come se un tornado di emozioni si fosse scatenato dentro di me lasciandomi incapace di muovermi, schiacciato a terra da una forza sovrumana. Non riuscivo neppure ad alzarmi dalla sedia fino a che non venni risvegliato dal suono del telefono. Chiusi in tutta fretta il computer cancellando i segni ...