Matilde 02-17 - quasi lesbica
Data: 04/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Alex46
... bicchiere, l’ho pensato e adesso voglio farlo, con l’ultimo rimasuglio di libidine che mi rimane questa sera.
Sono sotto di lei, il nostro contatto è limitato alla mano che lei si muove dentro. E così, in pochi minuti, Anna va a godere ancora, questa volta urlando decisamente, quasi rantolando. Trema e si scuote, farnetica anche il mio nome una o due volte. Poi, come un’anguilla, si riscuote, si gira e mi si appoggia sopra, andando a porre il viso tra le mie cosce e nello stesso tempo offrendomi la sua sborrata più fresca.
C’è un odore nella stanza incredibile, così come l’eccitazione ormai non ha più limite. Sì, perché di fronte a tanta resistenza e voglia, anch’io non mi tiro indietro. Con la sua figa appoggiata sulla faccia e la mia aperta davanti al suo mento, cominciamo a leccarci. Ma questa volta è con furia, sembra che facciamo la lotta da tanto che ci lecchiamo, emettendo gemiti sommessi e urletti rochi e mozzi.
In breve ci reinfiliamo le dita dentro, nel modo che ci è piaciuto tanto prima. Sono a un pelo dal chiederle se non ha un dildo, per finirci, altrimenti qui ci lascio la pelle. Ma allorché sento che sto ancora per venire, mi accontento e mi concentro su quest’altra sborrata provocatami da questa donna che non conosco.
E così succede, ma stavolta l’intensità è tale che rimaniamo entrambe stecchite sul letto, una accanto all’altra, incapaci di reagire a nulla.
Quando ci risvegliamo è quasi giorno, lo si capisce dalla luce che entra dalla finestra. ...
... Anche Anna si sveglia, perché mi ha sentito. Mi si avvicina sorridendo, per baciarmi sulle labbra. È un attimo, il bacio diventa qualcosa di più intenso. Ci ritroviamo con lei sdraiata su di me e io che la sto abbracciando e stringendo.
Nella figa, ancora impastata di ciò che era successo qualche ora prima, sento arrivare il calore familiare della voglia di dare ancora. E di ricevere.
Questo è esattamente quello che voglio, quando lei mi accarezza piano il clitoride. Mi metto sopra di lei, appoggiata su mani e ginocchia, come aveva fatto lei prima. Lei capisce al volo, m’infila le quattro dita dentro senza difficoltà, mentre con l’altra mano continua a sfregarmi il clitoride.
Comincio a gemere di piacere. Poi abbasso il bacino a ogni movimento della sua mano, mentre lei intanto mi sfrega il clitoride sempre più decisa.
E così vengo, all’improvviso, come se questa notte fossi stata vergine d’orgasmi. Vengo ancora, è incredibile. Mi lascio andare di lato, con la faccia sul cuscino, soffocando un urlo che avrebbe potuto essere liberatorio. E mentre mi lascio andare lei si finisce sditalinandosi il clitoride e provocandosi un ultimo orgasmo, abbastanza debole.
- Eccomi anch’io, Debra. La prima masturbazione della giornata... per te!
Adesso è veramente finita.
Nell’ora seguente non ci sono grandi afflati di tenerezza. Andiamo in bagno, ci ricostruiamo, mi prepara un caffè da ricordare.
Poi esco, in tempo per passare da casa prima di andare in ufficio. Sono ...