1. Storia di un'amica


    Data: 04/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: G, S.

    Ognuno ha le sue perversioni, qualcuno le racconta altri le praticano. Strano, però, che talvolta c'accorgiamo del nostro godimento solo quando siamo indotti a farlo da una qualsiasi forza, sia essa interna o esterna a noi. Quella che mi va di raccontare è una vicenda che mi è stata riportata da una cara amica, amica che da sempre avrei voglia di scopare. Sabry è di una bellezza invidiabile: 165 cm di curve poetiche e mai eccessive, un bel seno appariscente (ho sempre avuto la voglia di leccarglielo) e un sedere che oscenamente chiama chiunque a volerla sodomizzare, occhi chiari e capelli lunghi d'un castano chiarissimo accompagnati da movenze e modi di fare che fanno, da un lato innamorare, dall'altro trascendere nel più maniaco dei pensieri erotici. Sempre in tiro, non appare mai non curata neppure se veste da palestra. Viene da un paesino di una provincia ed è proprio li che inizia la sua storia. Era "fidanzata" con un ragazzotto locale che ai suoi occhi, forse ingenui o di una cultura troppo becera e distante dalla mia, appariva come forte, invincibile, un astuto seduttore. A poco più di 20 anni le sue esperienze si sommavano in qualche sega, forse qualche pompino e poche scopate, non aveva idea di quello che sarebbe diventata. La primavera era ormai inoltrata e lei aveva iniziato a mostrare le sue gambe e parte delle sue natiche chiare da profondi shorts. Nel paese dai ragazzini ai vecchi, nessuno si limitava nell'apostrofarla con ogni epiteto possibile e tanto meno lei ...
    ... faceva in modo di mostrare meno mercanzia, ancora oggi è così: m'indurisce il cazzo ogni volta che la vedo con quei pantaloncini stretti e tirati su all'inverosimile a mostrare l'apertura della sua figa. Era in motorino con Marco (il fidanzato) quando vengono richiamati da urla provenienti da un vicino parcheggio, questo si fionda in quella rissa e nonostante le urla di lei, quasi a voler farsi più grande e senza un motivo apparente, pesta a sangue un uomo sulla cinquantina d'anni. Quella sera Marco sentì d'averla sua per davvero, sarà stata la paura, l'adrenalina o il fatto che in fondo è sempre stata una zoccola a cui pure un mezzo uomo che fa schiaffi gli da quell'impressione di forza che la fa bagnare come una pazza, ma chiese a marco di scendere nel suo garage. Iniziò leccando quel filino di sangue che gli scorreva dallo zigomo, succhiandolo come a godersene, s'infilo una mano nelle mutandine e con l'altra invitò il suo compagno a fare lo stesso. Lui la masturbò per bene, tanto che ebbe voglia di cazzo nella fessa, s'appoggiò al motorino e quello tenendola per le gambe sollevata dal suolo la scopò. Durò poco a suo dire, ne aveva ancora voglia, ma quello prese a fumare. Nei giorni dopo non si videro, lei continuò a toccarsi con una voglia assurda di pelle, di mani che la toccassero, di un cazzo che la scopasse e la facesse godere. Arrivò una telefonata, era Marco, gli chiese sorridente di vestirsi da troia che doveva fargli una sorpresa, che sarebbero andati a mangiare al ...
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